Frontex si lamenta: «Troppi salvataggi»

di Carlo Lania, «Il Manifesto», 9 dicembre 2014

Il mini­stro degli Interni Alfano dovrà far­sene una ragione. Se spe­rava che met­tere fine all’operazione Mare nostrum avrebbe com­por­tato una dimi­nu­zione degli sbar­chi di migranti, dovrà rifare i pro­pri cal­coli. Se si para­gona infatti il numero di arrivi regi­strati a novem­bre scorso, primo mese in cui uffi­cial­mente la mis­sione euro­pea Tri­ton ha sosti­tuito la navi della Marina mili­tare, con quelli avuti nel novem­bre del 2013 — primo mese di atti­vità di Mare nostrum dopo la strage di Lam­pe­dusa — si sco­pre che il numero di pro­fu­ghi arri­vati in Ita­lia è quasi quin­tu­pli­cato.
A rive­larlo, smen­tendo così la anche la pro­pa­ganda di quanti come la Lega con­ti­nuano ad accu­sare Mare nostrum di rap­pre­sen­tare un fat­tore di attra­zione per chi fugge dalle coste afri­cane, è stato l’ammiraglio Giu­seppe De Giorgi, capo di Stato mag­giore della Marina, ascol­tato ieri dalla com­mis­sione Diritti umani del Senato. E i dati for­niti dall’alto uffi­ciale lasciano poco spa­zio a inter­pre­ta­zioni. Nel novem­bre del 2013 gli immi­grati soc­corsi furono in tutto 1.883. Un anno dopo, cioè nel mese di novem­bre appena finito, gli arrivi sono stati invece 9.134, con un aumento del 485% rispetto all’anno pre­ce­dente. Di que­sti 3.810 sono stati soc­corsi sem­pre dalla nostra Marina mili­tare che li ha sot­to­po­sti a scree­ning sani­ta­rio prima dello sbarco, con­tra­ria­mente ai restanti 5.324 (1.534 dei quali inter­cet­tati dalla Capi­ta­ne­ria di porto impe­gnata nella mis­sione euro­pea e 2.273 dai mer­can­tili inter­ve­nuti in soc­corso) che hanno invece rice­vuto le prime visite medi­che solo una volta a terra. Per quanto riguarda Tri­ton invece, e soprat­tutto per capire quanto lo spi­rito della mis­sione euro­pea sia distante da quello che ha carat­te­riz­zato Mare nostrum, basta la let­tera inviata al dipar­ti­mento dell’Immigrazione della poli­zia di fron­tiera del Vimi­nale dal diret­tore di Fron­tex Klaus Rosler e in cui l’agenzia euro­pea si dice «pre­oc­cu­pata» per i troppi inter­venti di soc­corso avve­nuti «fuori area», ovvero oltre le 30 miglia marine fis­sate dall’Ue come con­fine euro­peo. A non pia­cere al diret­tore di Fron­tex sono state le indi­ca­zioni impar­tite nelle scorse set­ti­mane alle navi dal cen­tro di con­trollo di Roma, che dopo aver rice­vuto una serie di segna­la­zioni rela­tive a imbar­ca­zioni di migranti pre­su­mi­bil­mente in dif­fi­coltà, ha ordi­nato di veri­fi­care le richie­ste di soc­corso. Ope­ra­zioni che, secondo il diret­tore dell’agenzia Rosler, «non sono coe­renti con il piano ope­ra­tivo e pur­troppo non saranno prese in con­si­de­ra­zione in futuro».
A que­sto punto è legit­timo chie­dersi a cosa serva Tri­ton e se — al di là delle pro­messe fatte da Alfano — non sia solo un’operazione di imma­gine desti­nata tra l’altro a finire il 31 gen­naio 2015. Tanto più se si para­go­nano gli inter­venti messi a punto da Mare nostrum nel corso dell’anno con quelli della mis­sione euro­pea. Men­tre quest’ultima è impe­gnata infatti nel solo con­trollo delle fron­tiere marit­time, Mare nostrum ha garan­tito la sor­ve­glianza e la sicu­rezza in alto mare, i con­trolli e l’identificazione dei migranti, il con­trollo delle fron­tiere, la ricerca e il sal­va­tag­gio (Sar, Search and rescue) e l’assistenza sani­ta­ria e uma­ni­ta­ria ai migranti. Inol­tre le navi della marina hanno coperto un’area vasta 22.350 miglia qua­drate con­tro le sole 6.900 miglia qua­drate di Tri­ton. Che a quanto pare si lamenta anche.
«Sba­lor­dito» per il richiamo di Fron­tex si è detto Chri­sto­pher Hein, pre­si­dente del Con­si­glio ita­liano rifu­giati. «La stessa Fron­tex ha sot­to­li­neato all’operazione Tri­ton l’obbligo di sal­va­tag­gio di fronte a segna­la­zioni, e se ciò accade fuori dalle 30 miglia non c’è limi­ta­zione ter­ri­to­riale o di set­tore marino che possa essere presa in considerazione».

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