Identificazioni e violenze, richiesto l’avvio di una procedura d’infrazione contro l’Italia

Zeroviolenza.it, 2 dicembre 2014

Un’interrogazione per chiedere l’avvio di una procedura d’infrazione contro l’Italia è stata presentata alla Commissione europea dall’eurodeputata del gruppo GuE/NGL Barbara Spinelli, in merito agli abusi e alle violenze compiute dalle forze di polizia italiana nell’ambito delle recenti operazioni di identificazione e fotosegnalamento. L’interrogazione è stata sottoscritta da altri 31 eurodeputati tra i quali Eleonora Forenza e Curzio Maltese (GUE-Ngl), Elly Schlein (S&D), Cécile Kashetu Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (EFDD).

“Secondo una circolare diffusa dal ministero dell’Interno il 25 settembre 2014, i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine” specifica l’eurodeputata in un comunicato. “Questo implica – come si legge nell’allegato 2 della stessa circolare – che la polizia procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”.

Già il 22 ottobre scorso in una sessione plenaria a Strasburgo Barbara Spinelli era intervenuta sull’operazione Mos Maiorum (per info vedi qui) che si è tenuta “nello spazio Schengen tra il 13 e il 26 ottobre, senza che il Parlamento europeo ne fosse informato”. Un’operazione che si è tradotta in “una criminalizzazione sistematica dei migranti, [..] con retate brutali contro persone in fuga da zone di guerra, dittature, carestie e disastri climatici”. “Abbiamo appreso – sottolineava l’eurodeputata durante la sessione plenaria- che le forze di Pubblica sicurezza italiane sono state incaricate dal Ministero dell’Interno di identificare, anche tramite l’uso della violenza, i migranti privi di documenti”. Un’informazione contenuta anche nel volantino multilingue distribuito ai migranti dalle unità che svolgono attività di soccorso in mare, presso le località di sbarco, nonché alle Questure di accoglienza, in cui si esplicita che “i migranti che fanno ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano, anche se soccorsi in mare, devono essere identificati mediante l’acquisizione delle generalità ed il fotosegnalamento [..] effettuato con l’uso della forza se necessario”. Indicazioni che, stando alle testimonianze raccolte nelle ultime settimane – e allegate all’interrogazione – si sono tradotte nella pratica in “abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo”.

Come sottolineato da Spinelli “le pratiche e le istruzioni impartite dal Dipartimento di Polizia ai suoi agenti non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali”: da qui la richiesta, rivolta alla Commissione, di avviare una procedura d’infrazione e “invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

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Immigrazione: eurodeputati contro violenze in Italia

di Chiara Teofili, Euractiv, 1 dicembre 2014

L’eurodeputata Gue Barbara Spinelli e altri 31 europarlamentari chiedono alla Commissione europea di avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’autorizzazione, da parte del Ministero dell’Interno, dell’uso della forza nei confronti dei migranti che rifiutano di lasciarsi identificare.

Fra i 31 eurodeputati che hanno firmato l’interrogazione promossa dalla Spinelli ci sono, per l’Italia, Eleonora Forenza e Curzio Maltese(Gue), Elly Schlein e Cécile Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (Efdd).

Secondo una circolare diffusa dal Ministero dell’Interno il 25 settembre, recita infatti l’interrogazionepresentata all’Esecutivo comunitario, “i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine”. Il che, si legge nel documento, implica che “la polizia procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”.

Gli europarlamentari chiedono, dunque, alla Commissione di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altraviolazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

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Immigrazione: Spinelli (Gue) chiede infrazione contro Italia

ANSA, 1 dicembre 2014

BRUXELLES – Barbara Spinelli, europarlamentare de ‘L’Altra Europa’, ha depositato un’interrogazione scritta alla Commissione chiedendo l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia in tema di immigrazione. “Secondo una circolare diffusa dal ministero dell’Interno il 25 settembre 2014, i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine”. Questo implica che la Polizia – così recita l’allegato 2 della circolare, diffusa nei centri di identificazione e messa agli atti dall’eurodeputata del GUE-Ngl – “procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”. Testimonianze raccolte nelle ultime settimane, allegate alla richiesta, raccontano di abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo e mostrano corpi coperti di lividi e ferite.

Le istruzioni impartite dal Dipartimento di Polizia ai suoi agenti – sottolinea l’interrogazione – non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali: per questo motivo Barbara Spinelli, insieme ai 31 eurodeputati che hanno co-firmato la richiesta di procedura d’infrazione – tra cui Eleonora Forenza e Curzio Maltese (GUE-Ngl), Elly Schlein (S&D), Cécile Kashetu Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (EFDD) – chiedono alla Commissione di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

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Immigrati, alleanza Pd-M5S-Lista Tsipras per chiedere procedura d’infrazione

di Emanuele Bonini, Eunews, 1 dicembre 2014

Presentata la richiesta scritta alla Commissione europea, nel mirino una circolare di Alfano che stabilisce che “i migranti irregolari che si rifiutano di essere identificati sono colpevoli di crimine”, e che le impronte devono essere prese “anche con la forza”. Prima firmataria Spinelli della Gue, sottoscritta anche da Kyenge e Schlein (S&D) e Ferrara (Efdd)

Lista Tsipras, Pd e Movimento 5 Stelle alleati in Parlamento europea contro le politiche dell’Italia e del suo ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in tema di immigrazione. Una richiesta scritta di avvio di procedura d’infrazione contro il nostro Paese è stata inviata alla Commissione. Sottoscritta da 31 europarlamentari, la richieste vede Barbara Spinelli (Lista Tsipras/Gue) come prima firmataria, e Laura Ferrara (M5S/Efdd), Cecile Kyenge (Pd/S&D) ed Elly Schlein (Pd/S&D) tra gli altri co-firmatari. L’iniziativa parlamentare si rivolge alla circolare del ministero dell’Interno del 25 settembre scorso. Qui, criticano i deputati europei, “si stabilisce che i migranti irregolari che si rifiutano di essere identificati sono colpevoli di crimine”, e inoltre si dispone che la polizia “può ottenere impronte digitali e foto, se necessario, anche con la forza”. A questo si aggiungono le testimonianze allegate alla richiesta scritta, testimanianze da cui emerge “l’evidenza che migranti e richiedenti asilo sono stati oggetto di atti ingiustificati di violenza e abusi”.

Le istruzioni impartite dal dipartimento di Polizia ai suoi agenti “non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali”, denuncia Barbara Spinelli, depositaria del testo. Da qui l’invito alla Commissione europea di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

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«Violenze ingiustificate sugli stranieri»: 32 parlamentari Ue contro l’Italia

di Gianluca Testa, «Corriere della Sera», 29 novembre 2014

BRUXELLES – «Testimonianze raccolte nelle ultime settimane raccontano di abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo e mostrano corpi coperti di lividi e ferite». E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’europarlamentare Barbara Spinelli, che insieme ad altri deputati – tra cui compaiono anche i nomi di Curzio Maltese (Lista Tsipras) e Cécile Kyenge (Pd) – chiede alla Commissione di aprire contro l’Italia una procedura d’infrazione «e di invitare» il paese «a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti».

Le testimonianza di cui parla la Spinelli sono state allegate alla richiesta, già depositata e firmata da 32 eurodeputati. Di fatto si fa riferimento alla circolare diffusa dal ministero dell’interno nel settembre scorso secondo la quale i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine. Spinelli tira in ballo l’allegato due della circolare diffusa nei centri di identificazione, dal quale risulta che «la Polizia procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario».

Estratto dall’allegato 2 della circolare diffusa dal Ministero dell’Interno

«In sostanza il ministero dell’interno autorizza l’uso della forza per l’identificazione dei migranti», fa sapere la Spinelli. Insieme a Eleonora Forenza, Curzio Maltese, Elly Schlein, Cécile Kyenge, Laura Ferrara e molti altri colleghi, il deputato tiene a precisare che «le istruzioni impartite dal dipartimento di Polizia ai suoi agenti non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali».

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La politica migratoria europea viola los Derechos Humanos

di Viviana Viera, Rebelión, 28 novembre 2014

Estrasburgo. Este miércoles 26 de noviembre el Colectivo por otra política migratoria*, compuesto por cincuenta asociaciones de derechos humanos, organiza por segundo año consecutivo, una acción ciudadana ante el Parlamento Europeo para poner, en el centro del debate, las políticas migratorias y presentar la campaña FRONTEXIT. La acción, apoyada por las diputadas europeas Marie-Christine Vergiat, Malin Björk, Eva Joly, Barbara Spinelli y Cornelia Ernst, fue presentada en una conferencia de prensa en el seno de las instituciones europeas.

Bernard Klingelschmidt, portavoz del Colectivo explica la acción: “El año pasado presentamos aquí en el Parlamento Europeo la lista de 17 306 personas que han muerto o desparecido en las puertas de la Fortaleza Europa. Este año traemos el testimonio de los sobrevivientes, quienes a través de una cadena humana de ciudadanos, eurodiputados y representantes locales, llevaremos los derechos humanos al Parlamento. Como ciudadanos europeos, reafirmamos que la migración no es una amenaza para Europa, sino una riqueza para nuestras sociedades y un bien común para preservar con la condición de construir puentes, no muros “.

Frente a esto, la eurodiputada alemana Cornelia Ernst expresa: “Todos los que han muerto en el Mediterráneo y todos los desaparecidos, muestran a que punto es fundamental tener un nuevo enfoque de las políticas de asilo y de migración. Lo que necesitamos es centrarnos menos en la seguridad de nuestras fronteras y poner más énfasis en los derechos humanos y la dignidad humana“.

La eurodiputada sueca, Malin Björk, vicepresidenta del grupo de la GUE / NGL en el Parlamento Europeo, afirma: “Tenemos que acabar con el Reglamento de Dublín [que establece que sólo un Estado miembro es responsable del examen de la solicitud asilo] y desarrollar nuevas políticas de asilo e inmigración donde los derechos humanos estén en el centro. Llegó el momento en que debemos salvar vidas, no queremos mas muertos, ni seguir actuando como si no hubiera pasado nada.”

Eva Joly, en representación de la delegación verde Europe Ecologie en el Parlamento, recuerda: “El caos del mundo deja millones de mujeres y hombres en los caminos de la migración. No podemos ni permanecer indiferentes a su suerte, ni dejar que los populistas instrumentalicen sus historias y sus recorridos para fortalecer aún más y siempre las fronteras europeas. Reforzar los controles, tercerizar la vigilancia de fronteras a regímenes autoritarios solo conduce a hacer las routas de la migración más peligrosas y a multiplicar la pérdida de vidas humanas. La UE se beneficiaría siendo solidaria, abriendo vías legales de migración para todos y ver en los migrantes oportunidades y no amenazas».

Marie-Christine Vergiat, eurodiputada francesa, asegura que: “La situación de los migrantes y solicitantes de asilo en la UE, al igual que el número de muertes de migrantes en el mar en una gran indiferencia por parte de los funcionarios de los Estados miembros son insoportables. Este es el resultado de las políticas de la Europa Fortaleza. Hay que poner un fin, pero también hay que desglosar las fantasías, los estereotipos y las mentiras sobre la migración y reconstruir nuevas políticas a partir de las experiencias de los migrantes y sus derechos conforme a los convenios internacionales.»

Barbara Spinelli, eurodiputada italiana e hija de uno de los padres fundadores de la Unión Europea, cita el título del tercer capítulo de “La paz perpetua” de Immanuel Kant: “La ley de la ciudadanía universal debe ser limitada a las condiciones hospitalidad universal“.

Eva Ottavy, de la Red euro-africana Migreurop y representante de la campaña www.frontexit.org dice: “Durante más de una década, las políticas migratorias europeas han tenido un enfoque exclusivamente de seguridad que trata a los inmigrantes como enemigos. La agencia europea Frontex es la pieza clave de esta política y dispone de enormes recursos presupuestarios, así como medios militares y tiene una personalidad jurídica que le permite firmar acuerdos con otros países. Frontex actua sin transparencia, poco control democrático de la sociedad civil, de eurodiputados y órganos de control europeos”.

El Colectivo por otra política migratoria pide, entre otras cosas, la derogación del actual sistema Frontex y la ratificación por los países europeos de la Convención Internacional para la protección de los trabajadores migrantes y sus familias, que entró en vigor en julio de 2003, pero no ha sido ratificada hasta la fecha por ningún país europeo.

La acción prevista para este Miércoles 26 de noviembre a las 15h, reunirá a ciudadanos, representantes locales y eurodiputados que llevarán burbujas presentando los duros testimonios de los recorridos migratorios, así como propuestas para que la política de la Unión Europea no siga estando en violación del derecho internacional.

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Migranti, Europarlamento critica operazione polizia Mos Maiorum

Askanews, 23 ottobre 2014

Strasburgo (Francia), 23 ott. (askanews) – L’operazione “Mos Maiorum” – organizzata in cooperazione fra le polizie dei paesi Ue e attualemente in corso, con l’obiettivo dichiarato di individuare e indentificare gli immigrati irregolari per cercare di risalire alle organizzazioni criminali e ai trafficanti che li hanno trasportati in Europa – è stata duramente criticata in diversi interventi di eurodeputati durante un dibattito tenuto in plenaria, nella serata di ieri, al parlamento europeo a Strasburgo.

Barbara Spinelli, della Sinistra unitaria europea, ha denunciato in particolare che si tratta di un’operazione in cui vengono “profilati” gli immigrati irregolari procedendo alla loro indentificazione “con l’autorizzazione anche a usare la violenza se necessario”, secondo documenti della polizia di cui l’europarlamentare ha detto di essere in possesso. “È difficile non chiamarla per quello che è, una retata”, ha concluso la Spinelli, che ha ipotizzato la possibilità di una procedura d’infrazione comunitaria contro l’operazione.

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Riunioni della Commissione parlamentare
Libertà civili, giustizia e affari interni.
3-4 settembre 2014

3 settembre 2014

Domanda rivolta a Luigi Soreca (Direttore della sicurezza interna, DG affari interni, Commissione europea), in seguito alla presentazione di due rapporti: sulla strategia dell’Unione europea in materia di sicurezza interna negli anni 2010-2014 e sull’accordo fra Unione europea e Australia sul trattamento e la conservazione dei dati personali (PNR) dei passeggeri.

Barbara Spinelli ha iniziato il proprio intervento ricordando l’importante ruolo svolto dal Parlamento Europeo, e in particolare dalla Commissione Libertà civili, nel processo di decisione europea in materia di politica interna. In questo quadro ha evocato la creazione nel 2012 della Commissione temporanea sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro (CRIM): commissione istituita nella precedente legislatura dall’europarlamentare Sonia Alfano, il cui lavoro di indagine sulle mafie in Italia ed Europa è stato di notevole importanza. Quella Commissione dovrebbe essere ristabilita, ha detto l’europarlamentare, chiedendo a Luigi Soreca se il giudizio positivo sulla Commissione CRIM, e la proposta di ripristinarne un’analoga, siano condivisi dalla Direzione affari interni della Commissione europea.

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Per una strategia europea in materia
di migrazione e asilo

Appello al Parlamento Europeo in occasione del semestre italiano di presidenza

ESTENSORI:

Barbara Spinelli (MEP)
Daniela Padoan
Guido Viale

 

Garantire il diritto di fuga

Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, il numero di profughi, richiedenti asilo e sfollati interni in tutto il mondo ha superato i 50 milioni di persone. Si tratta, secondo il rapporto annuale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), del dato più alto mai registrato dopo la fuga in massa, nella prima metà del secolo scorso, dall’Europa dominata dal nazifascismo. “La nostra è stata una generazione di rifugiati che si è spostata nel mondo come mai prima di allora”, ha affermato Ruth Klüger, scrittrice e germanista sopravvissuta ad Auschwitz, “io sono solo una di quegli innumerevoli rifugiati. La fuga è diventata l’espressione del mio mondo e del periodo nel quale sono vissuta. Sono interamente una persona del ventesimo secolo. E nel ventunesimo continueremo ad avere masse di rifugiati, intere generazioni di rifugiati”.

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