Sul genocidio degli Armeni

Bruxelles, 15 Aprile 2015, Plenaria.
“Centesimo anniversario del genocidio armeno”: dichiarazioni del Consiglio e della Commissione.
Intervento di Barbara Spinelli
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Il genocidio degli Armeni è un crimine contro l’umanità che Ankara continua a negare, cancellandolo dalla propria coscienza politica. Nei fatti, è egualmente censurato nei negoziati europei con Ankara, anche se alcuni Stati – e questo Parlamento nell’87 – hanno dato ai massacri il nome di assassinio di un popolo in quanto tale.

È come se l’Europa l’avessimo unita senza un riconoscimento tedesco dei genocidi nazisti. L’Unione non sarebbe nata senza tale riconoscimento, che è piena assunzione dell’eredità di regimi politici passati: nel caso di Ankara, piena responsabilità per quanto fatto dai Giovani Turchi e dall’impero ottomano.

Questa politica negazionista impedisce ai governi turchi non solo un’autentica pacificazione con l’Armenia, ma anche un’autocritica sull’invasione e la spartizione di Cipro nel 1974.

Concludo dicendo che sono desolata per quanto detto dopo la denuncia del Papa da un ministro italiano, secondo cui “non c’è una verità storica assoluta” sul genocidio armeno. [1]

Non si aiuta cosi la Turchia a lavorare sul proprio passato, e a costruire su di esso.

 

[1] Si veda al propostito anche: Armeni, sottosegretario Gozi: Inopportuno che governo prenda posizione