Intervento di Barbara Spinelli nel corso della riunione ordinaria della Commissione Affari Costituzionali (AFCO). Bruxelles, 11 luglio 2016.
Barbara Spinelli, in qualità di vice-presidente della Commissione AFCO, ha presieduto la riunione in sostituzione della Presidente Danuta Maria Hübner (PPE- Polonia).
Punto in agenda:
- Scambio di opinioni con l’ambasciatore Pieter de Gooijer, rappresentante permanente dei Paesi Bassi presso l’UE, sui risultati della Presidenza di turno olandese
Prenderei la parola in nome del mio gruppo, ringraziando l’ambasciatore e la Presidenza olandese per il lavoro fatto negli scorsi sei mesi, ma allo stesso tempo per dire che non condivido del tutto l’ottimismo che ha espresso, né alcune sue opinioni di carattere generale. Penso che la crisi dell’Unione europea sia così grave, e la sfiducia dei cittadini così vasta, che una “grande visione” sia profondamente necessaria, e non superflua come Lei ha lasciato intendere. E le dirò di più: condivido la frase di Helmut Schmidt che Lei ha citato poc’anzi – “Chi ha grandi visioni dovrebbe andare dal dottore”, anche se la frase fu poi in qualche modo smentita dall’ex Cancelliere. Ma la condivido nella sua interezza: credo, infatti, che non solo dobbiamo avere “grandi visioni” ma che dobbiamo pure andare dal dottore, tanto siamo messi male. Una bella terapia democratica ci starebbe veramente molto bene.
Come dicevo, Helmut Schmidt è poi tornato su quest’affermazione, mille volte citata, spiegandola in questi termini: “Ho dato una risposta sfacciata a una domanda stupida”. Probabilmente conviene non usare più questa frase, così spregiativa verso le grandi visioni di cui abbiamo molto bisogno.
Quanto all’ottimismo, non concordo pienamente con Lei quando afferma che l’Unione rappresenta una zona della rule of law e del welfare state. Non sempre la rule of law è completamente rispettata. Non sempre né in tutti i Paesi il welfare sociale continua a essere garantito. Basti qui citare l’Iniziativa dei cittadini europei: l’ICE, che questo Parlamento ha chiesto di riformare in una risoluzione di cui György Schöpflin (PPE, Ungheria) è stato relatore, resta quella che è, uno strumento del tutto inefficace, perché la Commissione ha ritenuto superflua e prematura ogni sua riforma.
C’è quindi necessità di visioni e anche di risultati concreti: le due esigenze non vanno contrapposte.
Già nei primi anni del 2000, il governo olandese insistette sul fatto che non ci volevano visioni ma risultati concreti. Da allora sono passati molti anni, e questi risultati concreti non sono pervenuti. Proviamo quindi a inventarci un nuovo linguaggio per la crisi presente.