di Barbara Spinelli, «Il Fatto Quotidiano», 18 aprile 2021
Brutti giorni per chi – come l’infettivologo Massimo Galli – pensa che per abbattere le mortifere varianti del Covid siano necessarie ambedue le cose: vaccinazioni e chiusure radicali. Perfino Boris Johnson lo ha detto: in Inghilterra è stato il lockdown a ridurre le infezioni, le ospedalizzazioni e i morti, più dei vaccini. Ma Draghi non guarda ai dati epidemiologici né alle precoci e sconsiderate riaperture in Sardegna, Cile, o Spagna. Guarda a Salvini, a Renzi, ai grandi media: le riaperture “sono un rischio ragionato” se si vuole crescere. A decidere non siano più i medici. Già prima, con il condono, Draghi è parso stregato da Salvini. A questo punto non si capisce che ci stiano a fare nel governo Pd e M5S. Né si capisce l’ottusa derisione delle tesi di Goffredo Bettini: chi può negare che interessi nazionali e internazionali abbiano scaricato Conte, in vista di riaperture così mal calcolate e di una messa in riga degli scienziati?