Strasburgo, 17 aprile 2018. Intervento di Barbara Spinelli nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo.
Punto in agenda:
Uno strumento per i valori europei a sostegno delle organizzazioni della società civile che promuovono la democrazia, lo Stato di diritto e i valori fondamentali nell’Unione europea
Dichiarazione della Commissione
Presenti al dibattito:
- Věra Jourová – Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere
Per vari motivi vale la pena creare uno strumento europeo a sostegno delle Organizzazioni della società civile che difendono e promuovono i principi dell’articolo 2 del Trattato [1].
Innanzitutto, vorrei ricordare che il progetto europeo nacque nel dopoguerra non per creare un vasto mercato, ma per proteggere i cittadini dalle malattie della democrazia e dalla povertà che l’aveva devastata. Nacque dalla volontà di Paesi che uscivano dal fascismo, dal nazismo, e via via accolse altri Paesi usciti dalle dittature: Grecia, Portogallo, Spagna, Paesi dell’Est. È ora di tornare alle radici di quel progetto.
Secondo: i meccanismi che proteggono lo stato di diritto nei Paesi membri sono spesso percepiti come congegni top down. Cadono dall’alto, invece di partire dal basso (bottom-up). Per questo è importante sostenere le Ong che si occupano di monitoraggio della rule of law, di patrocinio legale, di contenziosi giudiziari (advocacy e litigation). La crisi dei partiti e la povertà che ritorna danno alle ONG una nuova centralità. Sono loro, spesso, a mediare tra potere e società. La loro forza e indipendenza sono importanti come la forza e l’indipendenza del potere giudiziario e della stampa.
Terzo: l’Unione dedica fondi, e giustamente, per difendere la democrazia in Paesi terzi (inclusi i Paesi candidati). Non spende nulla per le Ong nazionali e locali dell’Unione. È una disparità che va a mio parere superata.
Quarto: il sostegno alle Ong nei Paesi membri è praticamente assicurato, oggi, solo dal Fondo EEA-Norvegia e da associazioni filantropiche. Spesso è percepito come sostegno che viene da fuori, e questo crea malintesi. Anche per superare tali malintesi conviene avere, in parallelo, un comune strumento che faccia capo alle istituzioni europee.
[1] Articolo 2 – L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.