Versione italiana
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Senza che il Parlamento europeo ne fosse informato, nello spazio Schengen sono avvenute, tra il 13 e il 26 ottobre, retate brutali contro persone in fuga da zone di guerra, dittature, carestie e disastri climatici. L’operazione congiunta Mos Maiorum, promossa dalla presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea sotto la direzione del ministero dell’Interno a Roma, era necessaria – così ha assicurato ai parlamentari europei il sottosegretario Della Vedova, lo scorso 22 ottobre a Strasburgo – per il contrasto delle organizzazioni criminali che della sofferenza fanno un traffico lucroso. Fin da subito tuttavia è apparso chiaro l’obiettivo dell’iniziativa: una criminalizzazione sistematica dei migranti. Il nome stesso dato all’operazione – Mos Maiorum – rimanda simbolicamente alla convinzione della superiorità militare e morale del limes romano opposto ai barbari. Per contrastare le mafie degli esseri umani – questa la tesi esposta a Strasburgo dagli ideatori dell’operazione – era necessaria una gigantesca operazione di schedatura degli immigrati “irregolari”, così come richiesto dal regolamento Eurodac.
Abbiamo appreso – e ne abbiamo prontamente informato il Parlamento [1] – che le forze di Pubblica sicurezza italiane sono state incaricate dal Ministero dell’Interno di identificare, anche tramite l’uso della violenza, i migranti privi di documenti. La circolare in nostro possesso, priva del frontespizio a tutela degli informatori, porta l’intestazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno italiano, ed è stata emanata, secondo le informazioni che abbiamo raccolto, il 25 o il 26 settembre scorso. Vi si legge che “alcuni Stati membri lamentano, con crescente insistenza, il mancato fotosegnalamento di numerosi migranti che, dopo essere giunti in Italia, proseguono il viaggio verso i Paesi del Nord Europa”.
Il primo foglio contiene quelle che vengono definite “linee di indirizzo operativo cui attenersi per il corretto adempimento delle procedure di fotosegnalamento e per armonizzare le procedure in uso”.
Vi si specifica che, al fine di “informare i migranti sulle conseguenze derivanti dalla mancata collaborazione con le Autorità italiane nell’identificazione, è in via di distribuzione, alle unità che svolgono attività di soccorso in mare, presso le località di sbarco, nonché alle Questure di accoglienza, un volantino informativo multilingue (ALL. 2), che sarà consegnato ai migranti”.
Assieme alla pagina che alleghiamo, è infatti giunto in nostro possesso un volantino multilingue – verosimilmente l’allegato cui si fa menzione nella circolare – che spiega esplicitamente, in italiano, in inglese, in francese e in arabo, che “i migranti che fanno ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano, anche se soccorsi in mare, devono essere identificati mediante l’acquisizione delle generalità ed il fotosegnalamento” effettuato dalla Polizia. Il rifiuto di fornire le proprie generalità, continua il documento, ovvero la resistenza “all’acquisizione delle fotografie del volto e delle impronte digitali delle dita delle mani, costituisce reato e determina la denuncia all’autorità giudiziaria. In ogni caso”, si esplicita, “la Polizia procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali, anche con l’uso della forza se necessario”. [2]
Durante le scorse settimane, numerosi resoconti e testimonianze mostrerebbero che a seguito dell’emissione della circolare – peraltro precedente di quasi tre settimane l’inizio dell’operazione congiunta Mos Maiorum – il ricorso alla forza è stato applicato in modo sproporzionato e irragionevole. Siti e giornali italiani hanno pubblicato fotografie di corpi segnati da ferite e contusioni, e raccolto testimonianze di migranti malmenati, segregati e minacciati. [3]
In Italia, l’on. Erasmo Palazzotto (Sinistra Ecologia e Libertà), che ha recentemente ispezionato alcuni CIE, CPA e CARA in seguito a segnalazioni di maltrattamenti e tortura, è sul punto di depositare un’interrogazione parlamentare in cui si chiede conto della circolare del ministero dell’Interno e della sua attuazione.
Fino a ora il Viminale non ha risposto alle nostre sollecitazioni, né a quelle delle associazioni che si occupano di tutela dei migranti.
La gravità di questa operazione, che rischia di diventare prassi anche a compimento di Mos Maiorum, risulta tanto più evidente quando si consideri la sua pretesa di ottemperare alle disposizioni europee di Eurodac. Il Regolamento del Consiglio che istituisce il Sistema Eurodac [4] per il confronto delle impronte digitali (al fine, recita il testo, di un’efficace applicazione della convenzione di Dublino II, tale da permettere di determinare quale paese dell’Unione europea sia competente per l’esame di una domanda d’asilo), non fa in alcun modo menzione della possibilità dell’uso della forza, ma prevede che ciascuno Stato membro proceda “tempestivamente, in conformità alle salvaguardie previste dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, al rilevamento delle impronte digitali di tutte le dita di stranieri di età non inferiore a quattordici anni, che siano fermati dalle competenti autorità di controllo in relazione all’attraversamento irregolare via terra, mare o aria della propria frontiera in provenienza da un paese terzo, e che non siano stati respinti” (art. 8).
Seguendo l’esempio dei numerosi eurodeputati che nel 2010 denunciarono la circolare del governo francese che dava avvio allo smantellamento di alcuni campi rom, ritengo pertanto necessario chiedere alla Commissione di valutare l’attivazione di eventuali procedure che sanzionino l’Italia per la violazione degli obblighi derivanti dal diritto comunitario.
Barbara Spinelli
La Circolare del Ministero dell’Interno (file .pdf)
NOTE
[1] Intervento di Barbara Spinelli su Mos Maiorum, Sessione plenaria del 22 ottobre 2014, Strasburgo. ⇑
[2] La notizia della circolare era stata data già il 30 settembre 2014, passando pressoché inosservata, da un articolo corredato da ampi stralci virgolettati. A pubblicarlo, con il titolo Profughi. Il Viminale: “Foto e impronte digitali vanno prese a tutti, anche con la forza”, è il sito Stranieri in Italia, che spesso riporta documentazione ricevuta dal Viminale. ⇑
[4] Regolamento (CE) n. 2725/2000 del Consiglio dell’11 dicembre 2000. ⇑
Request to the Commission to activate an infringement procedure
Circular issued by the Italian Ministry of the Interior on September 25, 2014, and ill-treatment of migrants
Without the European Parliament being informed, between October 13 and 26 brutal police roundups occurred in the Schengen area against people fleeing war zones, dictatorships, famine and climate disasters. The joint operation Mos Maiorum, promoted by the Italian Presidency of the Council of the European Union and coordinated by the Interior Ministry in Rome, was necessary – as Under Secretary Della Vedova assured to the European Parliament, on October 22 in Strasbourg – to counter criminal organizations exploiting the suffering of many to the advantage of their own lucrative traffics. However, the goal of this initiative was clear from the beginning: a systematic criminalization of migrants. The very name given to the operation – Mos Maiorum – symbolically refers to the belief in the moral and military superiority of the Roman «limes» opposed to the barbarians. In order to combat human trafficking – this is the approach described in Strasbourg by the authors of the initiative – it was necessary a massive operation of profiling and data collection involving “illegal” immigrants, as required by the Eurodac Regulation.
After inquiry, we discovered – and we promptly informed the Parliament [1] – that the public security forces have been entrusted by the Italian Ministry of the Interior to identify, even with the use of force, the undocumented migrants. The Circular in our possession (without the original title page, in order to protect our sources) bears the heading of the Department of Public Security of the Italian Ministry of the Interior and was issued, according to the information we have collected, on September 25th or 26th CY. It says that “some Member States complained, with increasing insistence, for the failure of photo-signaling many migrants who, once arrived in Italy, continued their journey to the northern European countries”.
The first sheet contains what are defined as “operational guidelines to be followed for the proper performance of procedures of photo-signaling and to harmonize the procedures in use.”
It states that, in order to “inform migrants about the consequences of non-cooperation with the Italian authorities who are in charge to identify, a multilingual leaflet (ALL. 2) is in the process of distribution to the units engaged in rescue at sea, at the places of landing, as well as in Police Headquarters, which will be delivered to the migrants”.
Along with the page, a flyer came in our possession – probably the attachment which is mentioned in the circular – that explicitly explains in Italian, English, French and Arabic that “migrants entering illegally in the territory of Italy, even if rescued at sea, shall be identified by means of the obtainment of personal and biometric details” carried out by the police. “The refusal either of providing personal details or undergoing biometric details is a crime and results in judicial charges”. “The police authorities will anyway obtain photos and fingerprints, even with the use of force, if necessary.” [2]
During the past few weeks, numerous reports and testimonies confirm that following the issue of the Circular – which, by the way, precedes the start of the joint operation Mos Maiorum by almost three weeks – the use of force was applied in a disproportionate and unreasonable manner. Websites and Italian newspapers have published photographs of bodies marked by wounds and bruises, and collected testimonies of migrants beaten, threatened and segregated. [3]
In Italy, the deputy Erasmo Palazzotto (SEL, Sinistra ecologia e Libertà), who recently inspected some CIEs (Identification and Expulsion Centers), CPAs (First Aid Centers) and CARAs (Asylum Seekers Reception Centers) following allegations of ill-treatment and torture, is about to submit a parliamentary question regarding the Circular issued by the Ministry of the Interior and its implementation.
Until this moment, the Interior Ministry did not respond to our requests, nor to those of the associations for the protection of migrants.
The severity of this operation, whose approach may have been adopted also during Mos Maiorum, is all the more evident when one considers its claim to comply with the provisions of the European Regulation Eurodac. The Council Regulation establishing Eurodac system [4] for the comparison of fingerprints (in order, as the regulation specifies, to ensure an effective application of the Dublin II Convention, and to help determining which Member State will be responsible for examining an asylum application), does not mention anywhere the possibility of the use of force, but provides that each member State “shall in accordance with the safeguards laid down in the European Convention on human Rights and the United Nations Convention on the Rights of the Child, promptly take fingerprints of all fingers of every alien of at least 14 years of age who is apprehended by the competent control authorities in connection with the irregular crossing by land, sea or air of the border of that Member State having come from a third country and who is not turned back” (art. 8).
Following the example of several Members of European Parliament who in 2010 denounced the Circular of the French government which gave start to the dismantling of some Roma camps, I therefore will ask the Commission to assess the possibility of activating an infringement procedure against the Italian government, for breach of the obligations linked to Community law.
Barbara Spinelli
The Circular of the Ministry of the Interior (.pdf file)
NOTES
[1] Barbara Spinelli’s speech on Mos Maiorum, Plenary session of October 22, 2014 in Strasbourg ⇑
[2] The news had been reported as early as September 30, 2014, and gone almost unnoticed, in an article full of verbatim quotes published with the title Profughi. Il Viminale: “Foto e impronte digitali vanno prese a tutti, anche con la forza” by the website Stranieri in Italia, which frequently publishes documents received from the Ministry of the Internal. ⇑
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