28 marzo 2015
Barbara Spinelli si è rivolta al Sindaco, al Questore e al Prefetto Vicario di Brescia chiedendo chiarezza sui gravi fatti che si sono svolti a Brescia nel corso dell’ultima settimana, in seguito alla protesta indetta da un gruppo di migranti e dall’Associazione Diritti per Tutti contro la violazione dei diritti sociali, contro i rigetti della sanatoria 2012, e in favore di uno sblocco dei permessi di soggiorno.
“Secondo gli attivisti e i rappresentanti dei migranti che vivono nella provincia di Brescia”, ha scritto l’eurodeputata del Gue-Ngl, “le istituzioni stanno procedendo a un’applicazione penalizzante delle normative in materia di immigrazione. Circa l’ottanta per cento delle domande sono infatti state respinte, a fronte di una media nazionale del venti per cento”.
La civile e pacifica protesta dei migranti è stata repressa con un immotivato uso della forza, rendendo inagibile per giorni piazza Loggia. Su questi fatti, e sulla situazione di tre migranti arrestati e internati nel Cie di Bari e di due migranti espulsi con provvedimento d’urgenza, l’onorevole Spinelli ha chiesto un immediato accertamento dei fatti e delle responsabilità.
In particolare, unendosi alle richieste di migranti e associazioni antirazziste, l’eurodeputata ha chiesto:
– Il ripristino dell’agibilità politica e democratica nel centro di Brescia,
– Una verifica sul comportamento della Questura, con particolare riferimento alle azioni del Questore, del Vicequestore Ricifari, del dirigente della Divisione anticrimine della Questura Farinacci.
– Un’inchiesta sulle numerose denunce fatte dalla Questura dopo i fatti “della gru”, i cui processi sono tuttora in corso.
– L’apertura di un tavolo di confronto e riesame dei respingimenti, del tutto anomali nel numero, fatti a Brescia.
– Un confronto sui tempi di attesa per i rinnovi, che ormai superano mediamente i dodici mesi.
“Sottolineo infine la mia preoccupazione”, scrive Barbara Spinelli, “per come la Questura di Brescia, tramite numerosi comunicati stampa diffusi in questi giorni, ha mostrato di monitorare le attività della storica emittente radiofonica Radio Onda d’Urto, accusando redattori e giornalisti di fomentare la protesta dei migranti. Apprendo inoltre di di voci riguardanti un’informativa della Questura, che sarebbe stata inviata al ministero dell’Interno, alla Prefetture e alla Procura della Repubblica, contenete la richiesta di aprire un’indagine contro l’emittente: mi auguro che si tratti di voci prive di fondamento”.
In allegato, la lettera integrale inviata questa mattina a Sindaco, Questore e Prefetto Vicario.
Aggiornamento del 30 aprile 2015: Il Consiglio di Stato dà ragione ai migranti in lotta a Brescia