Bruxelles, 14 ottobre 2015
Nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles si è tenuta un’audizione promossa dai parlamentari europei Soraya Post, Péter Niedermüller, Damian Dräghici, Sirpa Pietikäinen, Fredrick Federley, Barbara Spinelli, Terry Reintke, Benedek Jávor, e dal direttore dell’Open Society European Policy Institute Neil Campbell.
Intervento di Barbara Spinelli (versione inglese)
In Italia la Strategia nazionale di inclusione dei rom prevista dalla Commissione europea nel 2011 non ha mai avuto inizio. L’Italia è invece il solo paese europeo ad aver fatto dei “campi” per i rom e i sinti un sistema istituzionalizzato, gestito dalle pubbliche amministrazioni con il denaro dei contribuenti. A peggiorare questa già gravissima situazione, vengono le speculazioni mafiose e clientelari. «Noi quest’anno abbiamo chiuso con quaranta milioni di fatturato, ma tutti i soldi e gli utili li abbiamo fatti sui zingari, sull’emergenza alloggiativa e sugli immigrati, tutti gli altri settori finiscono a zero», ha detto Salvatore Buzzi, capo della cooperativa 29 giugno, nella famosa intercettazione telefonica che ha dato il via all’inchiesta denominata Mafia capitale.
Nel solo 2014, il governo italiano ha allocato 1.315.000 euro al Comune di Roma per politiche che finiscono con l’alimentare un sistema che rendere rom e sinti un capro espiatorio mentre si avvantaggia della loro segregazione.
A questo si aggiunga che stiamo assistendo a una politica di sgomberi forzati, attuata da giunte di destra e di sinistra come strategia elettorale in vista delle scadenze amministrative.
Meno di un mese fa è stato sgomberato il campo rom della Bigattiera a Pisa, senza che fosse predisposta alcuna soluzione abitativa per i suoi abitanti: ho cercato di bloccarlo, insieme alle associazioni della società civile, ma senza successo. Il sindaco di Pisa è un politico di sinistra. Uno sgombero del campo era già stato programmato a Natale dello scorso anno, e quella volta riuscimmo a fermarlo rivolgendoci al Prefetto. Allo stesso modo, il 18 marzo 2015 riuscimmo a impedire lo sgombero dei campi rom di Lungo Stura Lazio, a Torino, e di Torre del Lago Puccini, a Viareggio.
Il Giubileo è imminente. Il tasso di sgomberi forzati di famiglie rom nella città di Roma è aumentato in modo impressionante: 7 sgomberi nei due mesi e mezzo precedenti l’annuncio del Giubileo, 64 sgomberi nei sette mesi successivi. Ma proprio il Giubileo può diventare l’occasione per chiedere l’adozione delle politiche di inclusione e sicurezza sociale prescritte dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea nell’ambito di un più ampio progetto da sviluppare con le popolazioni interessate.
L’Unione dovrebbe promuovere un approccio olistico di inclusione sociale che vada oltre le attuali raccomandazioni non vincolanti agli Stati membri, nel rispetto dell’Articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali – che vieta qualsiasi forma di discriminazione fondata sull’origine etnica o sociale o sull’appartenenza a una minoranza nazionale.
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