Strasburgo, mercoledì 8 luglio
Programma
Incontro con il giudice George Nicolaou alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo
Temi in discussione:
– Adesione dell’Unione europea alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
– Relazione tra la Corte Europea dei Diritti dell’uomo e le Corti costituzionali degli Stati membri. Esempi di “prassi migliore”.
– Esempi di casi di violazione della legge elettorale.
INTERVENTO DI BARBARA SPINELLI
(English Version)
Vorrei cogliere l’opportunità del secondo punto in agenda per sollevare la specifica questione dell’applicazione delle disposizioni contenute nella Carta Sociale Europea e della mancanza di un meccanismo diretto di protezione giurisdizionale dei diritti in essa sanciti. Un sistema di protezione che si fonda, piuttosto, sulla forza della moral suasion del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa.
Se da un lato, taluni dei diritti sanciti nella Carta Sociale Europea hanno trovato protezione indiretta grazie alle decisioni di questa Corte e della Corte europea di giustizia stante la loro trasversalità, dall’altro, la Carta non è dotata di quella tutela rafforzata che caratterizza invece la Convenzione europea dei diritti umani e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
La determinazione del valore della Carta Sociale europea è generalmente demandata alla “sensibilità” del giudice nazionale. Tuttavia, in ragione di questa nazionalizzazione interpretativa, tali diritti assumono connotazioni diverse a seconda del contesto legale di riferimento. Ciò che manca è quell’interpretazione uniforme che solo un organo dotato di competenza giurisdizionale effettiva e specifica può garantire.
A questo si aggiunge la questione dell’applicabilità diretta di tali diritti all’interno degli ordinamenti legislativi e costituzionali degli Stati che non trova uniforme riconoscimento nei diversi paesi, minando, di conseguenza, quel principio di uguaglianza dei cittadini che dovrebbe essere alla base, nella nostra specifica situazione, del modello di integrazione europea.
English version
I would like to take the opportunity of the second point in the Agenda to raise the specific issue concerning the application of the provisions of the European Social Charter and the lack of a direct mechanism of judicial protection of the rights provided therein; a system of protection that, instead, is based on the strength of the moral suasion of the Committee of Ministers of the Council of Europe.
If, on one side, some of the rights of the Charter have been indirectly protected by the decisions of this Court and of the European Court of Justice due to the cross-sectoriality of these rights, on the other side, the Charter lacks the reinforced protection which characterises the European Convention and the Charter of fundamental rights of the EU.
The definition of the value of the European Social Charter is generally transferred to the “sensitivity” of the national judge. But this national fragmentation in interpreting the Charter means that each right takes on different meanings, depending on the specific legal context. Consequently, those rights are not uniformly interpreted. A uniformity that can be guaranteed only by a body provided with an effective and specific jurisdiction.
In addition to this, the various States took different positions regarding the issue of the direct applicability of these provisions in their constitutional and legislative systems, so undermining the principle of equality of all citizens that should be at the basis, in our specific situation, of the European integration.