1 ottobre 2015
Malgrado la resistenza opposta nei giorni scorsi dalla società civile pisana, il sindaco Marco Filippeschi ha confermato l’ordinanza di sgombero del campo rom della Bigattiera. Ieri mattina le ruspe hanno abbattuto le baracche, con tutto quel che contenevano. Sessanta persone, quasi per metà bambini, sono state lasciate sulla strada. A protestare davanti a un imponente schieramento di polizia in assetto antisommossa erano in molti: le maestre dei bambini rom che frequentano la scuola di Marina di Pisa, il parroco, gli attivisti delle associazioni Rebeldia e Africa Insieme, e numerosi cittadini pisani. Tutti hanno cercato di sostenere gli adulti e distrarre i bambini, nel tentativo di rendere meno penosa la distruzione del loro mondo.
Oggi sul “Tirreno” Matteo Salvini elogia il sindaco. “Sono contento”, dice il leader leghista, “non sono geloso delle mie battaglie: se i sindaci del Pd fanno quello che noi chiediamo, per me è un successo”.
Per le famiglie che vivevano nel campo non è stata individuata alcuna soluzione abitativa, in spregio al diritto italiano e internazionale, alla Carta Sociale europea e alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, che impone di privilegiare il superiore interesse del bambino. Sulla vicenda è stato presentato un ricorso alla Corte Europea.
Si veda anche:
Sulle condizioni in cui le istituzioni locali avevano lasciato il campo, staccando luce e acqua – salvo poi prendere a pretesto quelle stesse condizioni per raderlo al suolo – si sono espressi i consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra: Pisa Today, Bigattiera: la necessità di restare umani
Sullo sgombero: Il Manifesto, Pisa sventra la Bigattiera