Bruxelles, 1 marzo 2017
Barbara Spinelli è intervenuta all’inizio della miniplenaria del Parlamento europeo per chiedere chiarimenti a nome del gruppo Gue-Ngl sull’intervista rilasciata da Antonio Tajani al gruppo di stampa tedesco Funke Mediengruppe, in cui il neo eletto Presidente del Parlamento europeo ha sostenuto la necessità di tenere migranti e rifugiati nei campi di detenzione libici per un periodo di tempo indefinito.
Nella sua risposta, il Presidente ha dichiarato di non aver auspicato la costruzione di campi di concentramento: un’accusa mai formulata da Spinelli, e purtroppo ripresa da alcuni giornali internazionali.
Di seguito l’intervento in aula:
«Mi rivolgo a lei, Presidente, appellandomi all’articolo 22 del regolamento, perché sono stupita da quanto ha detto ieri alla stampa tedesca sugli accordi di rimpatri in Libia. Senza che il Parlamento ne avesse ancora discusso, e conoscendo le obiezioni di tanti deputati, si è dichiarato favorevole a campi di detenzione in Libia, dove migranti e rifugiati potranno essere rinchiusi – cito – “anche per anni”.
Il mio gruppo, ma non solo, è contrario all’accordo. Anche l’Alto Commissariato Onu per i diritti dell’uomo ritiene la Libia uno Stato non sicuro dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. Nell’intervista Lei dice che non dovranno essere campi di concentramento, e ci mancherebbe! Non so però come l’Unione possa garantirlo, non essendo la Libia un protettorato. Sono stupita perché a suo tempo Lei promise di essere un Presidente imparziale, rispettoso delle diversità di quest’aula. Temo sia una promessa non mantenuta».
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Si veda anche:
Tajani’s position on locking up refugees in Libya condemned by GUE/NGL