Strasburgo, 3 febbraio 2016. Intervento di Barbara Spinelli nel corso della Sessione Plenaria.
Punto in agenda: situazione in Libia.
Presenti: Bert Koenders, ministro degli affari esteri dei Paesi Bassi, in rappresentanza della Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Intervento di Barbara Spinelli.
Sono meno ottimista di lei, Signor Koenders. Temo l’ennesima guerra in Libia, perché conosciamo ormai i disastri delle guerre antiterroriste dell’Occidente. Non dimentichiamo che i rifugiati sono il frutto del caos che da anni seminiamo ovunque. I foreign fighters parlano confusamente di Islam, ma pensano soprattutto se stessi come War Generation.
Non avete saputo sciogliere il nodo siriano ed evidentemente non lo volete, visto che alla Conferenza di Ginevra accettate il diktat turco: niente rappresentanti curdi ai negoziati, per ora. L’unico a volerli è Putin: forse il solo che sa l’indispensabilità dei Curdi ai fini di una vittoria contro l’Isis.
Stessa cecità in Libia: il fallito intervento del 2011, più il caos siriano, hanno finito con l’aprire le porte libiche all’Isis, e ora preparate altri interventi militari senza preoccuparvi che in quel Paese vi sia di nuovo uno Stato, cioè il monopolio sull’uso della violenza legittima.
Non per ultimo: penso che il governo italiano non debba mettere i piedi in Libia, per difendere interessi economici o di prestigio, a causa del suo passato coloniale.