Ue-Grecia: un Eurogruppo fuori legge

Bruxelles, 15 luglio 20115. Interventi di Barbara Spinelli, nel ruolo di Presidente di Commissione, in occasione della riunione ordinaria della Commissione Affari Costituzionali.

Punto in Agenda: Migliorare il funzionamento dell’Unione Europea sfruttando le potenzialità del Trattato di Lisbona
• Scambio di opinioni
• Presentazione a cura di Markku Markkula, presidente del Comitato delle regioni, relativa alla risoluzione sul tema “Migliorare il funzionamento dell’Unione europea: il trattato di Lisbona e oltre”
Co-relatori: Elmar Brok (PPE – Germania), Mercedes Bresso (S&D – Italia)
Relatore ombra per il Gruppo GUE/NGL: Barbara Spinelli

Intervento fatto prima dell’apertura della discussione

Prima di ascoltare il Dott. Markkula, che ci presenterà le opinioni del Comitato delle Regioni, vorrei dirvi una mia opinione sul tema in discussione: ossia come migliorare il funzionamento dell’Unione a trattato costante. In realtà la mia è una domanda che rivolgo a tutti voi e anche a me stessa. Tra il giorno in cui sono stati presentati i due Rapporti di iniziativa – sulle potenzialità del presente Trattato, e sulla sua modifica – e la giornata di oggi, c’è stata una notte che ritengo cruciale nella storia dell’Unione: la notte di domenica scorsa, con le decisioni prese sulle condizioni della permanenza della Grecia nell’eurozona. È stata una notte disastrosa da molti punti di vista: per la Grecia, spinta ad accentuare un’austerità che il suo popolo, già immensamente impoverito, aveva a grande maggioranza respinto, ma anche per l’Unione europea e il suo futuro.
Quello che vi domando, è di dire con tutta sincerità se ritenete possibile mantenere quest’agenda e i due rapporti come se nulla fosse accaduto. Se sia possibile parlare di “potenzialità” dei Trattati, o di cooperazioni rafforzate, dopo un Consiglio europeo che da molti è stato interpretato non solo come umiliazione di una sovranità popolare che si era appena espressa, ma del progetto di un’Europa unita e solidale cui molti di noi aspirano.
Il pericolo consiste nel parlare dell’Europa di altri tempi, non dell’Europa vera e attuale che sotto i nostri occhi rischia di disgregarsi. Che si dia l’immagine di una Commissione parlamentare sostanzialmente indifferente alla natura dirompente di quello che è successo. Che il nostro sia una sorta di parlatoio, più che una Commissione che ha l’ambizione di pensare la democrazia costituzionale dell’Unione e la stessa rule of law su cui essa dovrebbe fondarsi.
Quello che chiedo alla nostra Commissione – e in particolare ai co-relatori del rapporto sui Trattati – è di fermarsi e riflettere. Io non ho una soluzione in tasca, ma domando a tutti noi di mettere in campo un’ambizione forte, sull’Unione che vogliamo. Un’Unione che sia diversa da quella esistente, se non vogliamo che la sua immagine presso i cittadini si degradi ancora di più.
Grazie.

Punto in Agenda: Presidenza del Consiglio
• Scambio di opinioni con Nicolas Schmit, Presidente del Consiglio dell’Unione europea
• Presentazione del programma della Presidenza lussemburghese

La domanda che vorrei porre al Ministro Schmit riguarda, in particolare, la crisi che stiamo attraversando a seguito dell’accordo con la Grecia. Vorrei sottolineare l’assenza, sempre più evidente, del metodo comunitario nelle decisioni dell’Unione e la necessità che si torni a far ricorso a esso, come sottolineato dai deputati Goulard, Castaldo, e – per il mio gruppo – Scholz.
Mi vorrei concentrare su una domanda specifica, che le rivolgo. Se non sia necessario riflettere sulla natura sorprendentemente anomala dell’Eurogruppo, che ho osservato con attenzione nel corso di tutto il negoziato che c’è stato negli ultimi mesi con Atene.
Più volte è successo che per ragioni mai chiarite il Ministro greco venisse escluso dalle riunioni – mi sto riferendo ovviamente all’ex Ministro Varoufakis. Quest’ultimo, interpellando a tale proposito funzionari dell’Eurogruppo, si è sentito rispondere da un avvocato dei servizi giuridici le seguenti parole, che vorrei citare testualmente: “l’Eurogruppo non esiste per la legge, non esiste alcun trattato che l’abbia istituito”.
In altre parole: siamo di fronte a un’istituzione – l’Eurogruppo per l’appunto – che non risponde a nessuno, che agisce in totale segretezza – non tenendo neppure i minutes delle proprie riunioni – e senza, ovviamente, informare di alcunché i cittadini.
Posso solo constatare che ormai ci troviamo al di fuori non soltanto del metodo comunitario, ma della stessa rule of law per quanto attiene alla gestione dell’Eurozona.
Grazie Ministro.

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