Tajani chiude le porte a Carles Puidgemont e Toni Comin

Di seguito la lettera, sottoscritta anche da Barbara Spinelli, inviata al presidente del Parlamento e ai vice-presidenti riguardante la questione del non-accreditamento dei parlamentari catalani neo-eletti.

Mr Antonio Tajani

President of European Parliament

Mairead McGuinness, Bogusław Liberadzki, Sylvie Guillaume,  Ramón Luis Valcarcel Siso, Evelyne Gebhardt, Pavel Telička, Ioan Mircea Pasçu, Dimitrios Papadimoulis, David Sassoli, Rainer Wieland, Heidi Hautala, Livia Jaroka, Zdzislaw Krasnodebski, Fabio Massimo Castaldo

Vice-presidents of European Parliament

Dear Mr Tajani and Vice-presidents,

We are writing to you in order to firmly ask you to rectify your decision not to allow Mr Carles Puigdemont and Mr Toni Comín to enter into the European Parliament as newly elected MEPs.

As you well know, their list got 1.025.411 votes from European citizens. Banning Mr. Puigdemont and Mr. Comín from entering the European Parliament represents a violation of their political rights and the political rights of their voters.

What’s more, banning them from the European Parliament and allowing the rest of Spanish MEPs to continue the proceedings despite being in the same legal position is a clear case of political discrimination. And later, withdrawing all temporary accreditations given to Spanish MEPs-elect to avoid “political problems” with Spain, is also unacceptable, as the MEPs from the rest of European countries can work normally.

We call you to urgently rectify and to respect the results of the European elections. Mr Carles Puigdemont, Mr Toni Comín and Mr Oriol Junqueras (in preventive prison since November 2nd of 2017) have been elected and have right to be MEPs. We call you and the board of Vice-presidents to defend their political rights.

Best regards,

Ivo Vajgl MEP
Mark Demesmaeker MEP
Izaskun Bilbao MEP
Barbara Spinelli MEP
Martina Anderson MEP
Matt Carthy MEP
Marisa Matias MEP
Indrek Tarand MEP
Ramon Tremosa MEP
Josep-Maria Terricabras MEP
Jordi Sole MEP

 

More information:

30 May 2019 – European Parliament withdraws all temporary accreditations given to Spanish MEPs-elect to avoid “political problems” with Spain

29 May 2019 – UN calls for release of three jailed pro-independence leaders. Report by Working Group on Arbitrary Detention calls on Spain to compensate officials and considers detentions violation of fundamental rights

29 May 2019 – European Parliament bars Puigdemont’s entry. He won the European elections in Catalonia last 26 May with more than 1.025.000 votes, the 28.5% of total votes in Catalonia

Further information from European press:

Libération (Jean Quatremer)

Politico

Le Soir

29 May 2019 – Jailed minister Raül Romeva (and former MEP) suspended as Spanish senator by chamber bureau eight days after taking up his seat

26 May 2019 – Exiled President Puigdemont and jailed Junqueras win seats in Brussels

26 May 2019 – Map of the European elections results in Spain (President Puigdemont won the elections in Catalonia, dark blue colour)

9 May 2019 – Spanish Courts give green light to President Puigdemont and Minister in exile, Toni Comin, to run for European elections. They were tried to  be barred from standing in the European Parliament elections by Spain’s electoral authority.

Lettre à l’attention de Mr Hervé Guillou, PDG de Naval Group

Lettera indirizzata al CEO di Naval Group sui diritti dei lavoratori in Egitto e la politica del governo egiziano di “militarizzare” diverse imprese statali.

Un esempio è Alexandria Shipyard, che ha un accordo con la compagnia francese Naval Group ed è adesso sotto il controllo del ministero della difesa egiziano. Ogni ‘reato’ commesso nell’aerea di Alexandria Shipyard sarà perseguito da un tribunale militare. Lo scorso giugno 2016, gli operai di Alexandria Shipyard avevano lanciato uno sciopero pacifico. 26 scioperanti, scelti a caso, sono stati arrestati e adesso sono soggetti a un processo marziale.

La situazione drammatica in Bosnia-Erzegovina

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-004570/2018 alla Commissione
Articolo 130 del regolamento

Elly Schlein (S&D), Judith Sargentini (Verts/ALE), Juan Fernando López Aguilar (S&D), Birgit Sippel (S&D), Cornelia Ernst (GUE/NGL), Andrejs Mamikins (S&D), Claude Moraes (S&D), Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), Miltiadis Kyrkos (S&D), Dietmar Köster (S&D), Sergio Gaetano Cofferati (S&D), Soraya Post (S&D), Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), Daniele Viotti (S&D), Flavio Zanonato (S&D), Sylvie Guillaume (S&D), Ana Gomes (S&D), Cécile Kashetu Kyenge (S&D), Barbara Spinelli (GUE/NGL), Eleonora Forenza (GUE/NGL), Ska Keller (Verts/ALE), Josef Weidenholzer (S&D) e Terry Reintke (Verts/ALE)

Oggetto: La situazione drammatica in Bosnia-Erzegovina

Secondo le stime, dall’inizio dell’anno sono entrati nel territorio della Bosnia-Erzegovina oltre 12 000 migranti, centinaia dei quali si trovano attualmente nelle città di Bihać e Velika Kladuša; Medici Senza Frontiere (MSF) e altre ONG hanno denunciato le loro drammatiche condizioni di vita, in assenza di adeguate strutture di accoglienza e di servizi di primo soccorso e di assistenza medica sufficienti.

Inoltre, alcuni giornali e organizzazioni hanno riportato un presunto ricorso alla violenza da parte delle autorità croate a danno dei rifugiati che attraversano il confine dalla Bosnia-Erzegovina. In data 15 agosto 2018, la testata The Guardian ha denunciato presunti furti e violenze sistematiche da parte della polizia croata contri i rifugiati, come segnalato anche da MSF. Alla luce di quanto precede, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

1) Sono in corso attività di monitoraggio dell’uso dei fondi europei concessi alla Bosnia-Erzegovina per l’assistenza ai migranti e la garanzia di adeguate strutture di accoglienza, inclusi gli 1,5 milioni e i 6 milioni di EUR stanziati rispettivamente a giugno e ad agosto?

2) Quali misure intende adottare per verificare i presunti abusi e garantire il rispetto dei diritti fondamentali, compreso il diritto di chiedere asilo all’interno dell’UE?

3) La guardia di frontiera e costiera europea è presente al confine tra la Croazia e la Bosnia-Erzegovina e, in caso affermativo, quante unità sono coinvolte?

 

IT
E-004570/2018
Risposta di Dimitris Avramopoulos
a nome della Commissione europea
(7.1.2019)

L’UE ha prontamente risposto alla richiesta di sostegno delle autorità della Bosnia-Erzegovina per affrontare gli attuali sviluppi della situazione migratoria. Da giugno 2018, la Commissione ha fornito 2 milioni di euro di aiuti umanitari per affrontare le necessità immediate di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, riguardanti alloggi di emergenza, acqua e servizi igienico-sanitari, generi alimentari e non alimentari, assistenza sanitaria e protezione.

In agosto 2018 la Commissione ha stanziato 7,2 milioni di euro per aumentare le capacità di identificazione, registrazione e protezione di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, per fornire alloggi adeguati e servizi di base per il periodo invernale, e per sostenere la polizia di frontiera della Bosnia-Erzegovina. L’attuazione è cominciata nell’ottobre 2018.

Le autorità della Bosnia-Erzegovina sono state invitate a individuare urgentemente e a concordare luoghi con alloggi adeguati nel cantone di Una-Sana. Tali luoghi devono garantire condizioni appropriate. Dalla fine di luglio 2018, con gli aiuti dell’UE, famiglie e minori non accompagnati sono alloggiati all’ex hotel Sedra a Cazin. Sono in esame altri luoghi da poter adibire ad alloggi.

La delegazione dell’UE e i servizi competenti della Commissione monitorano da vicino l’attuazione dell’assistenza dell’UE e la situazione di rifugiati, richiedenti asilo e migranti in Bosnia-Erzegovina.

La Commissione è in contatto con la Croazia per quanto riguarda l’attuazione del sistema europeo comune di asilo, anche in relazione alle accuse di maltrattamento di cittadini di paesi terzi e la mancanza di possibilità di chiedere asilo. La Commissione si aspetta che la Croazia dia seguito a tale questione. La Commissione continuerà a monitorare da vicino la situazione, anche mantenendo i contatti con le autorità.

I negoziati relativi all’accordo sullo status con la Bosnia-Erzegovina per l’invio di squadre dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (ECBGA) nel paese lungo la frontiera croata si sono ora conclusi. Tale accordo sullo status deve ancora essere firmato da entrambe le Parti prima che l’invio di squadre dell’ECBGA alla frontiera con la Croazia possa avere luogo.