Chiusura della campagna elettorale
de L’Altra Europa con Tsipras

Discorso tenuto il 22 maggio 2014 a Santa Maria in Trastevere, Roma, durante il comizio finale

Siamo giunti all’ultimo pezzo di strada ed eccoci qui, con grandi aspettative e con qualche grande convinzione.

Prima convinzione: tutto questo cammino che abbiamo fatto, per raccogliere le firme, per parlare agli italiani e dir loro il programma che avevamo, è valso la pena. Perché l’Italia sta messa molto male e l’Europa anche, e nessun trattato, nessuna politica ha mostrato di funzionare.

Perché era l’ora di dire che sono troppe, e sempre più diffuse nei principali partiti e movimenti le menzogne, le illusioni, le trappole nemmeno molto nascoste nei discorsi che si fanno sull’Europa, sulle politiche che l’Europa ha fatto in questi anni di crisi, sul suo futuro. Quando parlo di protagonisti della campagna elettorale penso al partito di Renzi, il Pd, al Movimento di Grillo, a Berlusconi, e a chi fa campagna per l’uscita dall’euro o parla a vanvera di recupero della sovranità italiana sacrificata o perduta.

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L’Altra Europa. A colloquio con Barbara Spinelli

Intervista di Vittorio Bonanni, «La Costituente», 01.2014

Barbara Spinelli è, senza tema di smentita, una delle firme più autorevoli e colte del giornalismo italiano. Nata a Roma il 31 maggio del 1946 dal padre Altiero e dalla madre, Ursula Hirschmann, è stata tra i fondatori del quotidiano La Repubblica, dal quale si è allontanata per passare prima al Corriere della Sera e poi alla Stampa, tornando nel 2010 a scrivere per il giornale di Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari.

Con quest’ultimo si è recentemente scontrata sui temi cruciali della politica italiana, come il rapporto con l’Europa, il giudizio sul governo delle larghe intese e la critica al discutibile operato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Questa sua crescente insofferenza nei confronti di questo quadro politico deprimente l’ha spinta, come è noto, a farsi promotrice, insieme ad altri intellettuali, della lista “L’altra Europa con Tsipras”, con riferimento al leader del principale partito della sinistra greca Syriza, candidato alla presidenza della Commissione europea. Lista alla quale hanno poi aderito altre numerose realtà nate sui territori e legate a determinati problemi o conflitti, e partiti politici come Rifondazione comunista e Sel, che si sono così ritrovati per la prima volta, dopo la scissione, seduti allo stesso tavolo.

Con lei abbiamo ricostruito le varie tappe che hanno portato, dal dopoguerra fino ad oggi, alla costruzione di un’Europa purtroppo ben diversa da quella che avrebbero voluto i suoi genitori.

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Con Alexis Tsipras, oltre la rabbia, oltre la paura

Testo del discorso tenuto alla manifestazione de L’Altra Europa con Tsipras in piazza Maggiore a Bologna, il 21 maggio 2014

Gra­zie Ale­xis Tsi­pras, per esser oggi con noi: a Torino, a Milano, ora qui a Bolo­gna, a pochi giorni dalle ele­zioni. La tua pre­senza ci dà forza. Anche la vit­to­ria del tuo par­tito alle muni­ci­pali ci dà forza: un’altra sto­ria è pos­si­bile, fino a ieri rite­nuta impos­si­bile.

Ti abbiamo visto in tele­vi­sione, pochi giorni fa. Tra tutti i can­di­dati eri senza dub­bio il migliore: l’unico che ha aperto una nuova pro­spet­tiva, l’unico che ha par­lato di cose spi­nose, euro­pee e anche ita­liane: delle deva­sta­zioni pro­dotte dall’ auste­rità, dei patti esi­stenti in Ita­lia fra Stato e mafia, dello svuo­ta­mento sem­pre più evi­dente della demo­cra­zia e delle costi­tu­zioni, qui da noi e in molti paesi d’Europa.

Ho spe­cial­mente apprez­zato il tuo accenno, in una rispo­sta al can­di­dato del Par­tito popo­lare Junc­ker, al ver­tice di Can­nes del 2 novem­bre 2011. Hai con­fer­mato i tanti pic­coli colpi di Stato — i tanti micro-infarti cere­brali della demo­cra­zia – che hanno avuto luogo nell’Unione da quando c’è la crisi. In quel ver­tice sono state decise, nel chiuso d’una ristretta oli­gar­chia euro­pea, i limiti che dove­vano esser messi alla demo­cra­zia e alla sovra­nità popo­lare in due paesi dell’Unione: Gre­cia e Ita­lia. In Gre­cia fu affos­sato un refe­ren­dum sull’austerità. In ambe­due i paesi si decise che non sareb­bero stati tol­le­rati governi rego­lar­mente eletti. Pochi giorni dopo — l’11 e il 16 novem­bre – cade­vano il governo greco e quello italiano.

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Antonio Ingroia e Barbara Spinelli
insieme a Palermo

Fonte: Azione Civile, 12 maggio 2014

Oggi a Palermo la Lista Tsipras ha organizzato una iniziativa con Barbara Spinelli, uno dei garanti della Lista e capolista nella Circoscrizione Isole. Barbara, attorniata dai ragazzi della “scorta civica” e accompagnata da Antonella Leto, ha ricordato che Azione Civile ha aderito sin dall’inizio alla Lista Tsipras e ha voluto al suo fianco Antonio Ingroia come simbolo della lotta alla mafia. Non è che un caso che prima di Barbara Spinelli anche Alexis Tsipras, nella finora unica visita in Italia in campagna elettorale, a Palermo, abbia voluto incontrare Nino Di Matteo e i giudici del pool antimafia e abbia voluto visitare l’Albero di Falcone e la lapide di Pio La Torre. Insomma, la Lista Tsipras, nella lotta alla mafia, ha scelto chiaramente con chi stare, con chi la mafia l’ha combattuta e continua a combatterla sul serio.

Discorso di Palermo, 12 maggio 2014

Se mi sono candidata capolista nelle isole, e se sono qui con voi a Palermo proprio oggi, è per una ragione precisa. È perché Palermo in queste ultime settimane è di nuovo al centro di una vasta operazione politica, che tende ancora una volta a svilire l’enorme battaglia che qui viene condotta contro la mafia, e in particolare contro il processo Stato-mafia. Abbiamo alle nostre spalle più avvenimenti concomitanti (successivi alle minacce di morte pronunciate da Totò Riina contro Di Matteo).

Primo, la circolare del 5 marzo del Csm, che toglie le inchieste sulle trattative Stato-mafia e sul possibile coinvolgimento dei servizi militari nelle stragi del ’92-’93 ai pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. Si tratta, come ha detto Messineo, di una vera e propria «norma anti Di Matteo e anti Tartaglia».

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A dieci anni dalla nascita della Sinistra europea

Discorso tenuto il 9 maggio 2014 a Roma in occasione del decimo anniversario della nascita della Sinistra europea.

La Lista Altra Europa con Tsipras è nata dopo la decisione della Sinistra europea di candidare alla Presidenza della Commissione il leader e fondatore di Syriza, il partito che sta divenendo maggioritario in Grecia e che è riuscito in una grandissima impresa: unire tutte le forze veramente di sinistra contro le politiche di austerità che pretendono di salvare l’euro. In Italia, è il tentativo di raggruppare non solo i partiti di sinistra, quella vera, ma anche le più diverse associazioni della società civile che hanno difeso i beni pubblici, che combattono per un nuovo sviluppo ecologico, che difendono la nostra Costituzione antifascista dagli attacchi di una grande coalizione neo-autoritaria, che da anni sono impegnati in una lotta contro la mafia che faccia luce sui patti sordidi, mai confessati, che ci sono stati negli anni Novanta e che ancora forse continuano, fra Stato italiano e mafie di vario tipo. Un vasto tentativo bipartisan è in atto per azzittire la Procura di Palermo, che sta indagando su questi patti. Noi lo denunciamo.

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Ucraina: la verità vittima della guerra.
L’Europa ha qualcosa da dire?

di giovedì, Maggio 8, 2014 0 , , , , Permalink

di Barbara Spinelli, Eleonora Forenza, Fabio Amato, Guido Viale

Come in tutte le guerre, la verità e l’informazione sono vittime designate. Il caso ucraino non fa eccezione. Si omette deliberatamente di dare notizia sull’uso di paramilitari nazisti al servizio del governo di Kiev, così come dei tragici eventi accaduti ad Odessa (46 persone disarmate uccise in un vero e proprio pogrom antirusso, imputabile alle milizie filogovernative di Pravyi Sektor, Settore di Destra). Criminale è l’aver fomentato, soprattutto da parte degli USA, una guerra civile e aver sdoganato in Europa forze naziste, che speravamo di aver cancellato definitivamente dal futuro dell’Europa.

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