Legge antiterrorismo polacca

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-004851/2016
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento

Barbara Spinelli (GUE/NGL), Nessa Childers (S&D), Julie Ward (S&D), Bodil Valero (Verts/ALE), Maria Arena (S&D), Soraya Post (S&D), Marisa Matias (GUE/NGL), Dimitrios Papadimoulis (GUE/NGL), Brando Benifei (S&D), Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), Curzio Maltese (GUE/NGL), Tomáš Zdechovský (PPE), Stelios Kouloglou (GUE/NGL), Ana Gomes (S&D), Cornelia Ernst (GUE/NGL), Malin Björk (GUE/NGL), Patrick Le Hyaric (GUE/NGL), Josu Juaristi Abaunz (GUE/NGL), Tania González Peñas (GUE/NGL), Kostadinka Kuneva (GUE/NGL), Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), Gabriele Zimmer (GUE/NGL), Pina Picierno (S&D) e Pascal Durand (Verts/ALE)

Oggetto: Compatibilità della legge antiterrorismo polacca con il diritto dell’Unione e le norme in materia di diritti umani

Il 21 aprile 2016 il governo polacco ha pubblicato un nuovo progetto di legge antiterrorismo, che è attualmente oggetto di discussione in seno al parlamento polacco. Secondo diverse ONG, le misure previste dalla legge in questione non sono coerenti con la Costituzione polacca e con le norme in materia di diritti umani sancite dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Le disposizioni di tale legge violerebbero, fra l’altro, il principio di uguaglianza e di divieto della discriminazione, il diritto alla libertà, alla libertà di riunione e alla libertà di espressione e di comunicazione, le norme sulla protezione dei dati personali e la presunzione di innocenza. Il 13 gennaio 2016 la Commissione aveva avviato un dialogo strutturato con il governo polacco nell’ambito del quadro per lo Stato di diritto e il 1° giugno 2016 ha adottato un parere sullo Stato di diritto nel quale esprime preoccupazione circa la situazione costituzionale derivante dalle modifiche alla legge sul Tribunale costituzionale del 22 dicembre 2015.

–     Reputa la Commissione che la nuova legge antiterrorismo sia compatibile con le disposizioni del diritto dell’Unione, la Carta dei diritti fondamentali dell’UE e la giurisprudenza della Corte di giustizia?

–     Intende la Commissione inserire la questione della legge antiterrorismo all’interno della procedura relativa allo Stato di diritto avviata nei confronti del governo polacco?

 

IT

E-004851/2016
Risposta di Věra Jourová
a nome della Commissione

(20.9.2016)

Da un’analisi preliminare del testo di legge citato dagli onorevoli deputati, che nel frattempo è stato approvato dal parlamento polacco e firmato dal presidente, non sono emerse indicazioni in base alle quali la Commissione possa ritenere che le disposizioni ivi previste in materia di incriminazione per reati connessi alle attività terroristiche siano incompatibili con la normativa UE sulla lotta contro il terrorismo [1].

Per quanto riguarda il diritto alla protezione dei dati personali sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, le norme della legge in questione sul trattamento dei dati personali da parte delle autorità di polizia e delle autorità giudiziarie penali a fini di contrasto rientrano nel campo di applicazione della direttiva (UE) 2016/680 di recente adozione che gli Stati membri dovranno recepire entro il 6 maggio 2018.

La Commissione continua a essere impegnata in uno scambio strutturato e cooperativo con le autorità polacche nell’ambito del quadro per lo Stato di diritto [2]. Il dialogo mira a garantire un efficace controllo di costituzionalità della legislazione da parte della Corte costituzionale polacca. Per l’esame della conformità della normativa, compresa quella in questione, rispetto ai diritti fondamentali, è particolarmente importante garantire che la Corte costituzionale possa svolgere pienamente il suo ruolo.

[1]     Decisione quadro 2002/475/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, sulla lotta contro il terrorismo, modificata dalla decisione quadro 2008/919/GAI del Consiglio del 28 novembre 2008.

[2]     http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-2015_en.htm

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