Interferenze russe in elezioni europee: molte smentite, poche prove

Strasburgo, 17 gennaio 2018. Intervento di Barbara Spinelli nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo.

Punto in agenda:

  • Russia – Influenza della propaganda sui paesi dell’UE
    Discussione su tematiche di attualità (articolo 153 bis del regolamento)

Presenti al dibattito:

  • Julian King – Commissario per l’Unione della sicurezza
  • Monika Panayotova – Vice Ministro incaricato della presidenza bulgara del Consiglio dell’UE nel 2018

Espressioni quali fake news o post-verità vanno maneggiate con estrema cautela: perché sono ambigue e perché rischiano di essere usate a fini di propaganda politica e censura.

Metto subito in chiaro che non intendo difendere il regime politico russo. Voglio tuttavia esprimere il mio scetticismo nei confronti della tendenza ad attribuire al Cremlino interferenze sistematiche nelle campagne elettorali in USA ed Europa. Non esistono prove di tali interferenze, ma solo smentite venute dal Wisconsin, dalla California, dall’Agenzia francese per la Cybersicurezza o dal Digital Society Institute di Berlino.

Le fake news non sono inoltre imputabili solo a internet. Nella guerra in Iraq fu la stampa mainstream a diffondere menzogne devastanti sulle armi di distruzione di massa. Non possiamo nasconderci che chi con più veemenza denuncia oggi le notizie false, chiedendo che internet sia censurato, è a sua volta divulgatore di fake news intese a ricominciare una pericolosa guerra fredda con la Russia.

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Si veda anche:

Italian MEP: ‘No evidence’ of Russian interference, BBC

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