La situazione drammatica in Bosnia-Erzegovina

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-004570/2018 alla Commissione
Articolo 130 del regolamento

Elly Schlein (S&D), Judith Sargentini (Verts/ALE), Juan Fernando López Aguilar (S&D), Birgit Sippel (S&D), Cornelia Ernst (GUE/NGL), Andrejs Mamikins (S&D), Claude Moraes (S&D), Miguel Urbán Crespo (GUE/NGL), Miltiadis Kyrkos (S&D), Dietmar Köster (S&D), Sergio Gaetano Cofferati (S&D), Soraya Post (S&D), Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), Daniele Viotti (S&D), Flavio Zanonato (S&D), Sylvie Guillaume (S&D), Ana Gomes (S&D), Cécile Kashetu Kyenge (S&D), Barbara Spinelli (GUE/NGL), Eleonora Forenza (GUE/NGL), Ska Keller (Verts/ALE), Josef Weidenholzer (S&D) e Terry Reintke (Verts/ALE)

Oggetto: La situazione drammatica in Bosnia-Erzegovina

Secondo le stime, dall’inizio dell’anno sono entrati nel territorio della Bosnia-Erzegovina oltre 12 000 migranti, centinaia dei quali si trovano attualmente nelle città di Bihać e Velika Kladuša; Medici Senza Frontiere (MSF) e altre ONG hanno denunciato le loro drammatiche condizioni di vita, in assenza di adeguate strutture di accoglienza e di servizi di primo soccorso e di assistenza medica sufficienti.

Inoltre, alcuni giornali e organizzazioni hanno riportato un presunto ricorso alla violenza da parte delle autorità croate a danno dei rifugiati che attraversano il confine dalla Bosnia-Erzegovina. In data 15 agosto 2018, la testata The Guardian ha denunciato presunti furti e violenze sistematiche da parte della polizia croata contri i rifugiati, come segnalato anche da MSF. Alla luce di quanto precede, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

1) Sono in corso attività di monitoraggio dell’uso dei fondi europei concessi alla Bosnia-Erzegovina per l’assistenza ai migranti e la garanzia di adeguate strutture di accoglienza, inclusi gli 1,5 milioni e i 6 milioni di EUR stanziati rispettivamente a giugno e ad agosto?

2) Quali misure intende adottare per verificare i presunti abusi e garantire il rispetto dei diritti fondamentali, compreso il diritto di chiedere asilo all’interno dell’UE?

3) La guardia di frontiera e costiera europea è presente al confine tra la Croazia e la Bosnia-Erzegovina e, in caso affermativo, quante unità sono coinvolte?

 

IT
E-004570/2018
Risposta di Dimitris Avramopoulos
a nome della Commissione europea
(7.1.2019)

L’UE ha prontamente risposto alla richiesta di sostegno delle autorità della Bosnia-Erzegovina per affrontare gli attuali sviluppi della situazione migratoria. Da giugno 2018, la Commissione ha fornito 2 milioni di euro di aiuti umanitari per affrontare le necessità immediate di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, riguardanti alloggi di emergenza, acqua e servizi igienico-sanitari, generi alimentari e non alimentari, assistenza sanitaria e protezione.

In agosto 2018 la Commissione ha stanziato 7,2 milioni di euro per aumentare le capacità di identificazione, registrazione e protezione di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, per fornire alloggi adeguati e servizi di base per il periodo invernale, e per sostenere la polizia di frontiera della Bosnia-Erzegovina. L’attuazione è cominciata nell’ottobre 2018.

Le autorità della Bosnia-Erzegovina sono state invitate a individuare urgentemente e a concordare luoghi con alloggi adeguati nel cantone di Una-Sana. Tali luoghi devono garantire condizioni appropriate. Dalla fine di luglio 2018, con gli aiuti dell’UE, famiglie e minori non accompagnati sono alloggiati all’ex hotel Sedra a Cazin. Sono in esame altri luoghi da poter adibire ad alloggi.

La delegazione dell’UE e i servizi competenti della Commissione monitorano da vicino l’attuazione dell’assistenza dell’UE e la situazione di rifugiati, richiedenti asilo e migranti in Bosnia-Erzegovina.

La Commissione è in contatto con la Croazia per quanto riguarda l’attuazione del sistema europeo comune di asilo, anche in relazione alle accuse di maltrattamento di cittadini di paesi terzi e la mancanza di possibilità di chiedere asilo. La Commissione si aspetta che la Croazia dia seguito a tale questione. La Commissione continuerà a monitorare da vicino la situazione, anche mantenendo i contatti con le autorità.

I negoziati relativi all’accordo sullo status con la Bosnia-Erzegovina per l’invio di squadre dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (ECBGA) nel paese lungo la frontiera croata si sono ora conclusi. Tale accordo sullo status deve ancora essere firmato da entrambe le Parti prima che l’invio di squadre dell’ECBGA alla frontiera con la Croazia possa avere luogo.

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