Messaggio all’Assemblea nazionale del movimento “Blocca lo Sblocca Italia”

Pescara 24 maggio 2015

Cari amici, desidero anzitutto congratularmi con voi per la forte manifestazione alla quale avete dato vita ieri a Ombrina Mare. Una resistenza, è stato detto dal palco, capace di mostrare che non tutto può essere fatto: non una torre che raffina petrolio in mezzo al mare Adriatico; non pozzi di estrazione che producono fanghi tossici e radioattivi; non un attentato alla salute dei cittadini e alla biodiversità delle acque e del suolo; non uno sfregio insanabile a un patrimonio naturale che è cultura comune e bene pubblico.

Solo una logica dimentica dei diritti della terra può concepire la trasformazione di una regione magnifica come l’Abruzzo in un distretto minerario. Sono con voi, convinta che la vostra sia una formidabile e pacifica forma di resistenza. Insieme con voi dico no al decreto chiamato Sblocca Italia, alle politiche che vedono la cementificazione, l’immiserimento, l’offesa dei nostri territori e della vita stessa come un omaggio reso a poteri che malgovernano l’Europa.

So che più di 400 associazioni ed enti locali hanno aderito al vostro appello e che le vostre battaglie sono fatte proprie dall’intera comunità abruzzese. È da iniziative come queste che si potrà costituire, in Italia e in Europa, una risposta alle politiche di privatizzazione e di rapina del suolo, dell’aria, dell’acqua, e dei diritti, delle libertà e della democrazia. Lo Sblocca Italia ci toglie la possibilità di decidere dei territori che abitiamo, cancella la possibilità di espressione degli Enti locali. Si tratta di una politica globale che vede la democrazia come un fastidio da ridurre e imbrigliare. È per questo che la vostra risposta è tanto importante. Da questa resistenza – e dai comitati che continuano a sorgere in tutta Italia, contro le devastazioni ambientali e le grandi opere – potrà nascere un’alternativa capace di governare in maniera diversa, nel rispetto degli uomini e del pianeta, uno sviluppo economico che sia finalmente sostenibile.

barbara spinelli