Uso sproporzionato della forza nelle manifestazioni

Strasburgo, 14 febbraio 2019. Dichiarazione di Barbara Spinelli a seguito del voto sulla proposta di Risoluzione di PPE, ALDE e ECR sul diritto di manifestazione pacifica e sull’uso proporzionato della forza. 

La Risoluzione è stata adottata con 438 voti a favore, 78 voti contrari e 87 astensioni.

Ho accolto con favore la decisione del Parlamento Europeo di sostenere la proposta, avanzata dal nostro gruppo, di avere un dibattito in plenaria, e relativa risoluzione, sul diritto di manifestazione pacifica e sull’uso proporzionato della forza. Deploro tuttavia l’atteggiamento eccessivamente timido adottato nella risoluzione congiunta presentata da PPE, ALDE e ECR.

Ho condiviso appieno e sostenuto con forza la condanna, presente nella risoluzione, del ricorso a interventi violenti e sproporzionati da parte delle autorità pubbliche in occasione di proteste e manifestazioni pacifiche. Tuttavia, simile condanna rimane lettera morta se non accompagnata da obblighi corrispondenti e incontrovertibili in capo agli Stati membri, come il chiaro impegno a proibire l’uso di alcuni tipi di armi “meno letali” (flashball LBD40, granate GLI F4) da parte delle autorità di contrasto, da cui possano derivare gravi lesioni dalle conseguenze permanenti. Tale richiesta era espressamente inclusa nella nostra proposta di risoluzione e negli emendamenti presentati sia dal Gruppo GUE/NGL sia dal gruppo Verdi/Ale. È per queste ragioni che ho votato, insieme ai deputati Verdi/Ale, contro il testo proposto.

*** 

Strasburgo, 11 febbraio 2019. Intervento di Barbara Spinelli nel corso della sessione plenaria del Parlamento europeo.  

Punto in agenda:

  • Diritto di manifestare pacificamente e uso proporzionato della forza
    Dichiarazione della Commissione

 Presenti al dibattito:

  • Karmenu Vella – Commissario europeo per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca

L’uso sproporzionato della forza contro le manifestazioni e leggi di natura liberticida concernenti il diritto alla protesta si diffondono nei Paesi membri dell’Unione e dobbiamo occuparcene, anche se la competenza è degli Stati nazionali. Ce ne occupammo in una risoluzione parlamentare del 2002, che deplorò la sospensione di diritti dei dimostranti contro il G8 a Genova, sospensione di cui il governo italiano si era reso responsabile nel 2001.

Quando vengono usate armi con effetto mutilante o anche letale contro i manifestanti (flashball LBD40, granate GLI F4) è chiaro che sono violati diritti europei. Penso agli articoli della Carta europea sul diritto all’integrità fisica e mentale, alla libertà di assemblea e di espressione. La rule of law non è solo osservanza delle leggi. È anche tutela di questi precisi diritti, non meno inviolabili nel mantenimento dell’ordine. Tali armi vanno bandite nello spazio dell’Unione.

Le parole usate dal governo francese per descrivere l’insieme dei manifestanti Gilets Jaunes – “casseurs”, “factieux”, “brutes” – echeggiano le accuse di sedizione violenta contro i prigionieri politici catalani e stridono con il nostro ordine giuridico.

 

Allegati:

Testo finale della Risoluzione adottata dal parlamento

Testo della proposta di risoluzione comune presentata da S&D, Verdi/ALE e GUE/NGL

Testo della proposta di risoluzione presentata dal GUE/NGL

Gli emendamenti 6-14 e 15-21 alla risoluzione presentati dal GUE/NGL

Comunicato stampa del GUE/NGL diramato dopo il voto