L’inizio di un possibile crimine contro la civiltà europea

Lampedusa. Image credit:  Sara Prestianni; Noborder Network

Lampedusa. Image credit: Noborder Network

Strasburgo, 25 novembre 2014. Intervento in plenaria di Barbara Spinelli durante il dibattito sul tema “Situazione del Mediterraneo e bisogno di un approccio olistico dell’Unione Europea alla migrazione” (“Situation in the Mediterranean and the need for a holistic EU approach to migration”)*

Vorrei richiamare l’attenzione su due recenti dichiarazioni sull’immigrazione dal Mediterraneo. Quella del ministro dell’Interno italiano Alfano, secondo cui il primo novembre Mare Nostrum s’è chiuso, e dopo un intervallo, grazie a Frontex, “non si spenderà più un euro” per salvataggi in mare. La seconda dichiarazione è del ministro inglese dell’immigrazione, James Brokenshire. I salvataggi nel Mediterraneo – ha detto testualmente quest’ultimo – “vanno fermati al più presto”, dal momento che “incoraggiano” i fuggitivi e i richiedenti asilo.

Vi invito a meditare queste parole, perché segnano l’inizio di un possibile crimine contro la civiltà europea. La legge del mare, il diritto alla vita, all’asilo: sono lettera morta. Insostenibile non è provocare annegamenti in massa, nel nostro mare comune. Non è lasciare soli centinaia di siriani che in queste ore sono in sciopero della fame a Piazza Syntagma a Atene. Insostenibile è “spendere euro” per salvare i naufraghi. Gli applausi di stamattina a papa Bergoglio potevamo risparmiarceli. Sono ipocriti se questo Parlamento non cambia rotta, a cominciare dal regolamento di Dublino che ha portato a questa regressione formidabile.

 

* La mozione sarà votata a dicembre.

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