Violazione del diritto europeo nell’Organizzazione europea dei brevetti

26 maggio 2015

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-008382/2015
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento

Kostadinka Kuneva (GUE/NGL), Lynn Boylan (GUE/NGL), Martina Anderson (GUE/NGL), Pablo Iglesias (GUE/NGL), Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), Stelios Kouloglou (GUE/NGL), Paloma López Bermejo (GUE/NGL), Barbara Spinelli (GUE/NGL), Fabio De Masi (GUE/NGL), Tania González Peñas (GUE/NGL), Helmut Scholz (GUE/NGL), Neoklis Sylikiotis (GUE/NGL), Kostas Chrysogonos (GUE/NGL), Matt Carthy (GUE/NGL) e Miloslav Ransdorf (GUE/NGL)

Oggetto:  Violazione dei diritti del lavoro e sindacali nell’Organizzazione europea dei brevetti (EPO)

La Corte d’appello olandese ha recentemente stabilito (causa 200.141.812 / 01 / 17-2-2015) che l’Organizzazione europea dei brevetti (OEB) ha violato i diritti del lavoro di cui i lavoratori sono titolari in virtù dei trattati UE e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Di conseguenza la corte olandese, in via eccezionale, non ha riconosciuto l’immunità di cui l’OEB gode in quanto organizzazione internazionale, dal momento che tale immunità non può consentire violazioni dei diritti umani. Ciononostante l’OEB ha dichiarato che ignorerà la decisione eccependo l’ immunità dall’esecuzione.

Ciò premesso, si domanda:

– la Commissione concorda con questa sentenza, secondo cui, in materia di garanzia dei diritti fondamentali, i trattati UE e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea prevalgono sugli accordi bilaterali e multilaterali, inclusi quelli che assicurano l’immunità a organizzazioni quale l’OEB?

–  In caso affermativo, che cosa intende fare per impedire l’abuso dei diritti d’immunità e per difendere i diritti dei cittadini e dei lavoratori dell’UE nonché l’acquis comunitario all’interno di organizzazioni come l’OEB, che, mentre da una parte esercita funzioni giudiziarie, al tempo stesso viola le norme dell’ordinamento giuridico europeo?

–  In che modo la Commissione controlla che le posizioni che i rappresentanti degli Stati membri dell’UE adottano nell’amministrazione dell’OEB siano compatibili con i diritti sanciti dai trattati UE e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – tenendo conto del fatto che in tale organizzazione gli Stati membri dell’UE costituiscono la maggioranza?


IT
E-008382/2015
Risposta del Vicepresidente Frans Timmermans
a nome della Commissione
(24.8.2015)

La Commissione prende atto della sentenza della Corte d’appello dell’Aia del 17 febbraio 2015 nella causa 200.141.812/01. Tuttavia, è sua prassi non esprimersi sulle sentenze pronunciate dagli organi giurisdizionali degli Stati membri.

Alla Commissione sembra che la sentenza della Corte d’appello dell’Aia si basi sulle disposizioni della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, della Carta sociale europea e delle convenzioni 87 e 98 dell’OIL. Non sembra che la Corte d’appello abbia fatto valere i trattati UE e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, come suggerito dagli onorevoli deputati nella loro interrogazione. La Carta, ai sensi del suo articolo 51, paragrafo 1, si applica solo alle istituzioni e agli Stati membri (nell’attuazione del diritto dell’Unione) e non ad altre organizzazioni internazionali.

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