Intervento in qualità di Relatore ombra nel corso della riunione ordinaria della Commissione Affari Costituzionali del 14 gennaio 2016

Punto in agenda:

Migliorare il funzionamento dell’Unione europea sfruttando le potenzialità del trattato di Lisbona

  • Esame del progetto di relazione
  • Fissazione del termine per la presentazione di emendamenti

Relatori: Mercedes Bresso (S&D-Italia) – Elmar Brok (PPE-Germania)

Relatore ombra per il gruppo GUE-NGL: Barbara Spinelli

Vorrei fare due considerazioni, una sul merito della bozza di Relazione, l’altra sul metodo che seguiremo tutti assieme, co-relatori e “shadow”.

Quanto al merito, sono rimasta molto colpita dall’intervento del collega Elmar Brok. A mio parere, ha giustamente drammatizzato la situazione dell’Unione, quando ha parlato di “anno del destino”. Sono completamente d’accordo con lui. In effetti questo è l’anno in cui un’ulteriore mancanza di trasparenza, di assunzione di responsabilità, rischia di aggravare più che mai la situazione. Perché è vero, citando ancora il collega Brok, che “quel che il cittadino percepisce è dal suo punto di vista la realtà” e, oggi, la realtà appare quantomeno confusa. E non perché l’Unione europea stia accelerando troppo, come sostengono alcuni anche in questa Commissione – non credo che il cittadino chieda di rallentare il processo di integrazione – ma piuttosto perché ritengo che il cittadino voglia comprendere cosa stia succedendo, voglia sentirsi parte integrante di un progetto, voglia soprattutto essere ascoltato e rispettato quando avanza esigenze.

Credo sia importante che la Relazione riaffermi e renda comprensibile il nostro obiettivo, che dovrebbe restare quello di un’”Unione sempre più stretta” cui molti – governi e partiti – vogliono rinunciare.

Vorrei soffermarmi in questo quadro su alcuni temi precisi. Anch’io, come il Gruppo dei Verdi, sono convinta che sia necessario ricorrere con maggiore frequenza alle cosiddette “clausole passerella”, in modo da passare con più frequenza dal voto all’unanimità al voto a maggioranza. Questo renderebbe molte decisioni meno opache.

Sono inoltre preoccupata per il peso sempre più cospicuo assunto da una serie di organismi che, a mio avviso, rappresentano in modo emblematico l’attuale situazione, caratterizzata da una crescente assenza di trasparenza. Penso in particolare all’Eurogruppo. L’Eurogruppo non risponde davanti al Parlamento europeo, non è trasparente, corrobora una sensazione di non-responsabilità. Praticamente agisce al di fuori dei trattati. Non tiene nemmeno i verbali delle proprie riunioni.

Il rafforzamento del suo ruolo è allarmante, proprio se si tiene a mente la percezione che i cittadini hanno delle attività dell’Unione. Penso cose analoghe di altri soggetti, tipo la Bce o Frontex, cui saranno affidati compiti nuovi, anche in paesi terzi, molto simili a competenze di politica estera.

Quanto alle politiche – rifugiati, sicurezza, terrorismo, unione monetaria, clima – la cosa a cui invito è di avere un pensiero lungo, non emergenziale. Il lavoro che state facendo, e per cui vi sono grata per il tempo e le energie che avete dedicato alla Relazione, deve essere fondato su una prospettiva di lungo periodo. Ad esempio, quando si parla di rifugiati, è necessario ricordare che accanto alla sicurezza interna e delle frontiere vanno salvaguardati i diritti, e rispettata sino in fondo la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. Lo stesso vale per quel che riguarda l’unione monetaria e la politica di austerità. Anche in questo caso è in gioco la salvaguardia dei diritti. In materia di politiche sul clima, presto avremo anche rifugiati climatici; nella Relazione sarebbe opportuno un accenno al tema.

Vengo ora al secondo punto, la questione del metodo. Purtroppo, la vostra Relazione è arrivata molto tardi, l’abbiamo ricevuta soltanto ieri. Non sarebbe male avere il tempo di analizzarla nei dettagli e, forse, poter avere nel frattempo anche un incontro tra Relatori principali e Relatori ombra, proprio per l’importanza del documento su cui state lavorando. A questo proposito mi chiedo se non sia utile uno slittamento della scadenza fissata per la presentazione degli emendamenti, per avere il tempo di discutere in maniera più approfondita i vari punti del Rapporto.

Vi ringrazio ancora entrambi per il lavoro che avete fatto.


Sul rapporto Bresso-Brok “Migliorare il funzionamento dell’Unione europea sfruttando le potenzialità del Trattato di Lisbona”

Migliorare il funzionamento dell’Unione europea sfruttando le potenzialità del trattato di Lisbona

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