Alimentazione dei minori rifugiati nell’isola di Chios

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-003425/2016
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento

Elly Schlein (S&D), Judith Sargentini (Verts/ALE) e Barbara Spinelli (GUE/NGL)

Oggetto: Alimentazione dei minori rifugiati nell’isola di Chios (Grecia)

Secondo un articolo pubblicato sul Guardian del 20 aprile 2016, secondo i termini dell’accordo UE-Turchia sulla migrazione, circa 6 000 migranti e rifugiati sono attualmente detenuti in centri ubicati in isole greche, come Chios e Lesbos, e, in particolare, per quanto riguarda Chios, i rifugiati e le ONG del settore hanno affermato che circa 25 bambini di età inferiore ai sei mesi, le cui madri non sono in grado di allattare al seno, ricevono attualmente circa 100 ml di latte in polvere solo una volta al giorno, in altre parole solo un quarto della razione giornaliera consigliata.

  1. Può dire la Commissione se è a conoscenza delle terribili condizioni in cui vivono i rifugiati, e in particolare i bambini, a Chios?
  2. Può dire, altresì, se è a conoscenza del fatto che, qualora questa informazione dovesse essere confermata, si configurerebbe un caso in cui il trattamento dei rifugiati, e in particolare dei bambini, a Chios non è conforme alla direttiva sull’accoglienza (direttiva 2013/33/UE) o al diritto internazionale?
  3. Cosa intende fare la Commissione per garantire che ai rifugiati, soprattutto alle donne e ai loro figli, siano fornite un’alimentazione e un’assistenza adeguate, sulla base del pieno rispetto dei loro diritti fondamentali?

IT
E-003425/2016

Risposta di Dimitris Avramopoulos
a nome della Commissione

(16.8.2016)

Le dimensioni dell’attuale crisi migratoria mettono alla prova la capacità degli Stati membri, in particolare quelli in prima linea. La Commissione è al corrente della situazione in Grecia e sta operando in stretta collaborazione con le agenzie dell’UE e con le autorità greche per affrontare le esigenze specifiche, in particolare delle persone più vulnerabili. In questo contesto, a metà giugno 2016 i servizi della Commissione hanno effettuato una missione per valutare la situazione dei minori, anche nei punti di crisi. La missione ha visitato il punto di crisi Vial a Chios e il campo dell’UNHCR di Souda.

Il 15 giugno 2016 la Commissione ha adottato la seconda raccomandazione sulle misure specifiche che la Grecia deve attuare per garantire il pieno rispetto delle norme UE sull’asilo e gestire meglio la crisi dei rifugiati[1]. La raccomandazione include, tra l’altro, azioni specifiche che le autorità greche dovranno attuare sul trattamento dei minori non accompagnati e delle persone vulnerabili.

La Commissione sta fornendo un sostegno finanziario alla Grecia, nonché alle organizzazioni internazionali e alle organizzazioni non governative, al fine di gestire la crisi umanitaria e dei rifugiati[2]. Gli interventi umanitari sono conformi al consenso europeo sull’aiuto umanitario e alle relative politiche e approcci dell’UE, inclusi quelli in materia di protezione, minori nelle situazioni di emergenza, sanità, approvvigionamento idrico, servizi igienico-sanitari, ricovero e aiuto alimentare, e sono inoltre conformi ai parametri SPHERE in materia di assistenza umanitaria.

In quanto custode dei trattati, la Commissione controlla attentamente l’applicazione della normativa UE sull’asilo da parte di tutti gli Stati membri, inclusa la Grecia.

[1]     http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-we-do/policies/european-agenda-migration/proposal-implementation-package/docs/20160615/commission_recommendation_on_resuming_dublin_transfers_en.pdf

[2]     http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-we-do/policies/european-agenda-migration/background-information/docs/factsheet_managing_refugee_crisis_eu_financial_support_greece_update_22_july_en.pdf.

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