Regolamento su un elenco comune dei Paesi di origine sicuri

Il 13 maggio 2015 la Commissione europea ha presentato l’agenda europea sulla migrazione, un documento contenente le misure per far fronte alla situazione di crisi nel Mediterraneo e ulteriori iniziative da intraprendere per giungere a soluzioni strutturali che permettessero di gestire meglio la l’afflusso di rifugiati e migranti in tutti i suoi aspetti.

Nell’ambito delle iniziative strutturali, la Commissione ha sottolineato la necessità di affrontare gli “abusi” in modo più efficace e ha indicato l’intenzione di rafforzare le disposizioni sui Paesi di origine sicuri.

La direttiva 2013/32/UE sulle procedure d’asilo consente agli Stati membri di applicare specifiche norme procedurali, in particolare procedure accelerate e svolte alla frontiera, se il richiedente è cittadino di un Paese che è stato designato come paese di origine sicuro dal diritto nazionale.

Il 9 settembre 2015 la Commissione ha presentato una Proposta di Regolamento del Parlamento e del Consiglio che istituisce un elenco comune dell’UE di paesi di origine sicuri ai fini della direttiva 2013/32/UE del Parlamento europeo e del Consiglio recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca della protezione internazionale, e che modifica la direttiva 2013/32/UE

Barbara Spinelli ha fatto notare che numerosi esperti e ONG hanno espresso serie preoccupazioni per la proposta della Commissione europea di istituire un elenco comune dell’UE di “Paesi d’origine sicuri” dei richiedenti asilo.

Le critiche riguardano la possibile violazione del diritto al non respingimento, il divieto di espulsioni, la possibile violazione del diritto alla non discriminazione e del diritto a un ricorso effettivo. Diritti sanciti rispettivamente dagli articoli 18, 19, 21, 47 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea.

Alla luce di tali osservazioni, la deputata ha presentato una serie di emendamenti al Progetto di relazione sulla proposta della Commissione.

Gli emendamenti sono stati votati dalla Commissione Parlamentare Libertà, Giustizia e Affari Interni (LIBE) lo scorso 7 Luglio e alcuni emendamenti presentati o inglobati in emendamenti di compromesso sono stati adottati.

Essendo contraria alla proposta della Commissione, l’eurodeputata ha proposto in molti emendamenti di ritirare la proposta stessa. In altri ha chiesto che il concetto di Paese sicuro non pregiudichi l’analisi individuale delle richieste di asilo e non comporti la violazione del principio del non refoulement. Inoltre si è cercato di inserire nel testo il diritto al ricorso effettivo, la tutela di persone appartenenti a gruppi minoritari, la possibilità di rivalutare periodicamente i Paesi considerati sicuri.

A seguire riportiamo gli emendamenti votati positivamente in Commissione LIBE e inclusi nel rapporto del Parlamento.

A breve inizieranno i negoziati con il Consiglio. La relatrice per il rapporto, Sylvie Guillaume (S&D) porterà avanti gli elementi inclusi nel suo rapporto e ci si augura che il testo che ne scaturirà conterrà le modifiche e le aggiunte apportate dagli emendamenti votati in sede di Commissione Parlamentare.

Allegati, gli emendamenti di Barbara Spinelli (file .pdf) che sono stati inglobati interamente o solo in parte nei cosiddetti “emendamenti di compromesso” presentati al Progetto di relazione sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un elenco comune dell’UE di paesi di origine sicuri ai fini della direttiva 2013/32/UE del Parlamento europeo e del Consiglio recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca della protezione internazionale, e che modifica la direttiva 2013/32/UE.

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