Leggi anti-ONG in Ungheria

Interrogazione con richiesta di risposta scritta P-002469/2018
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento

Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL), Jean Lambert (Verts/ALE), Ernest Urtasun (Verts/ALE), Barbara Spinelli (GUE/NGL) e Péter Niedermüller (S&D)

Oggetto: Leggi anti-ONG in Ungheria

Il 13 febbraio 2018 il governo ungherese ha presentato un pacchetto di tre progetti di legge che si iscrive nella continuità della legge del 2017 sulle organizzazioni non governative (ONG), che aveva indotto la Commissione ad avviare una procedura di infrazione.

Il governo auspica che questo nuovo pacchetto sia adottato il più presto possibile dal neoeletto parlamento che si riunirà l’8 maggio prossimo, mentre la commissione di Venezia dovrebbe formulare il suo parere il 22 giugno.

Il contenuto dei tre progetti di legge (T/1976, T/19775 e T/19774) alimenta gravi preoccupazioni dato che, in particolare, introduce una tassa del 25 % su tutti i finanziamenti stranieri, compresi quelli europei, delle ONG titolari di una licenza. Inoltre, alcune ONG potrebbero essere addirittura vietate con una semplice decisione amministrativa e senza possibilità di ricorso giudiziario soddisfacenti.

Tenuto conto della procedura d’esame accelerata al parlamento ungherese, intende la Commissione europea pubblicare, entro l’8 maggio, un parere motivato sul contenuto del pacchetto?

Ritiene la Commissione europea che, se il pacchetto legislativo fosse adottato, esso costituirebbe una violazione dell’articolo 12 della Carta dei diritti fondamentali e dell’articolo 11 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU)?

Sostenitori [1]

[1] La presente interrogazione è sostenuta da deputati diversi dagli autori: Christine Revault d’Allonnes Bonnefoy (S&D), Josef Weidenholzer (S&D), Birgit Sippel (S&D), Terry Reintke (Verts/ALE), Cornelia Ernst (GUE/NGL), Josep-Maria Terricabras (Verts/ALE), Angelika Mlinar (ALDE), Bodil Valero (Verts/ALE), Sophia in ‘t Veld (ALDE), Claude Moraes (S&D), Ska Keller (Verts/ALE), Cecilia Wikström (ALDE), Nathalie Griesbeck (ALDE), Louis Michel (ALDE), Soraya Post (S&D), Sylvie Guillaume (S&D), Ana Gomes (S&D)

IT

P-002469/2018

Risposta di Věra Jourová
a nome della Commissione
(25.6.2018)

La Commissione è consapevole del fatto che il 29 maggio 2018 il governo ungherese ha presentato al Parlamento ungherese un nuovo pacchetto di progetti di legge che sostituisce quello cui fanno riferimento gli onorevoli deputati.

La Commissione attualmente segue da vicino gli sviluppi in merito e analizza la compatibilità dei progetti di legge con le disposizioni del diritto dell’UE, anche per quanto riguarda la loro interazione e la conformità alle norme dell’UE negli ambiti della migrazione, dell’asilo, della libera circolazione dei cittadini dell’UE e anche del rispetto della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.

La Commissione rammenta che la società civile rappresenta il tessuto stesso delle società democratiche: conferisce il potere alle comunità e le rafforza e costituisce il presupposto di una democrazia sana e dell’elaborazione di politiche efficaci. Ciascuna democrazia sana necessita di una società civile dinamica che possa operare senza dover temere intimidazioni o stigmatizzazioni. La Commissione sottolinea che nessuna legislazione dovrebbe avere l’effetto di ridurre lo spazio lasciato alle organizzazioni della società civile ostacolandole nell’assolvimento dei loro compiti legittimi o imponendo dei controlli inadeguati sul loro operato [1].

[1]  Rif. alla causa pendente C-78/18, Commissione/Ungheria, relativa alla legge ungherese sulle organizzazioni della società civile che ricevono finanziamenti dall’estero.

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