Controllo della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali

Intervento di Barbara Spinelli nel corso della riunione ordinaria della commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del 10 dicembre 2015, in qualità di relatore ombra della Relazione di Iniziativa Legislativa “Istituzione di un meccanismo UE in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali” (Relatore: Sophia in’t Veld – ALDE, Paesi Bassi)

Punto in agenda: Mini-audizione sul controllo della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali: metodi e indicatori

Oratori:

  • Paraskevi Michou – Deputy Secretary General, European Commission
  • Gabriel Toggenburg – Senior Legal Advisor, European Union Agency for Fundamental Rights
  • Simona Granata-Menghini – Deputy Secretary of the Venice Commission, Council of Europe
  • Julinda Beqiraj – Bingham Centre for the Rule of Law, British Institute of International and Comparative Law

Vorrei fare due domande, precedute da una breve premessa. La premessa è la seguente: è stato detto, dalla Dott.ssa Granata-Menghini, che il pieno raggiungimento dello stato di diritto (rule of law) è un’utopia. Penso che sia un’affermazione leggermente pericolosa. Il pieno raggiungimento dello stato di diritto è senz’altro difficile, ma non è un’utopia. L’utopia è il non-luogo, la non-esistenza. È come se dicessimo che il riformismo è utopico. Allora non ci resta veramente nient’altro che la conservazione, perché se non abbiamo più la rivoluzione, se non abbiamo più neanche il riformismo, non ci resta più niente. Il risultato di questa sparizione è che ci troviamo di fronte, in un’Europa che nonostante tutto sta cambiando, a una violazione diffusa dei diritti umani – riguardo ai rifugiati, alla libera circolazione dentro l’Unione – e il rischio è il seguente: affermando che la rule of law è utopica, ci si limita a dire che essa necessita di “semplice” promozione, si finisce per dar vita a un mero “club di discussione” sullo Stato di diritto, come precedentemente sostenuto dalla collega Monika Flašíková Beňová, e si dimentica che la rule of law esiste non per essere desiderata, ma per essere semplicemente attuata.

Vengo ora ad alcune domande specifiche. Pongo la prima alla Dott.ssa Michou, sul monitoraggio del “semestre europeo”. Lei ha parlato del fatto che vengono monitorate soprattutto le riforme in materia di giustizia, i modi in cui sono realizzate dagli Stati Membri. Vorrei chiederle se, da parte vostra, vengono tenuti in dovuto conto i molti studi che evidenziano come le politiche economico-finanziarie decise durante i “semestri europei” abbiano determinato violazioni di molti e ulteriori diritti, siano essi iscritti nell’articolo 2 del Trattato o nella Carta europea dei diritti fondamentali.

La seconda domanda la rivolgo a tutti gli oratori. Vorrei chiedere una vostra opinione in merito all’opt-out che, di fatto, il Regno Unito ha invocato rispetto all'”ordinamento giuridico europeo”, con riferimento a entrambe le Corti, di Lussemburgo e Strasburgo. In particolare, se vi sia una valutazione della questione sia da parte del Consiglio d’Europa che dell’Unione Europea.

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