Richiesta di un intervento del Mediatore europeo in merito alla nomina di José Manuel Barroso presso la Goldman Sachs

COMUNICATO STAMPA

Barbara Spinelli e altri 52 parlamentari europei chiedono un intervento del Mediatore europeo in merito alla nomina dell’ex Presidente della Commissione José Manuel Barroso a Presidente non esecutivo della Goldman Sachs.

Bruxelles, 20 luglio 2016

53 parlamentari europei hanno sottoscritto una lettera promossa da Barbara Spinelli indirizzata al Mediatore europeo Emily O’Reilly, a seguito della nomina dell’ex Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso come Presidente non esecutivo e consulente della Goldman Sachs International.

Barroso è stato Primo Ministro del Portogallo dal 2002 al 2004 e Presidente della Commissione Europea dal 2004 al 2014. É stato alla guida della Commissione durante gli anni più caldi della crisi finanziaria ed economica del 2007-2008 e fu protagonista dei programmi di aggiustamento economico promossi dalla così detta “Troika”, come evidenziato anche nella Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2014 “relativa all’indagine sul ruolo e le attività della troika (BCE, Commissione e FMI) relativamente ai paesi dell’area dell’euro oggetto di programmi”.

L’11 aprile 2016, il Dipartimento di Giustizia degli USA, congiuntamente ad altre agenzie federali o statali, ha annunciato il raggiungimento di un accordo con Goldman Sachs per il versamento da parte della banca d’affari statunitense di 5,06 miliardi di dollari a titolo di sanzione e riparazione di danni, per le “colpe gravi” e le “pratiche fraudolente” adottate nella presentazione falsificata, cartolarizzazione, marketing, vendita ed emissione di prodotti finanziari legati a mutui non solvibili, tra il 2005 e il 2007, ovvero nei tre anni che precedettero l’esplosione della crisi finanziaria del 2007-2008.

Con questa lettera, i parlamentari europei chiedono al Mediatore europeo di valutare se la nomina di Barroso possa essere considerata in contrasto con i doveri di onestà e delicatezza per quanto riguarda l’accettazione, dopo la cessazione dell’incarico, di determinate funzioni o vantaggi, di cui all’articolo 245 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.

«Considerando il ruolo centrale della Commissione nel gestire le conseguenze della crisi economica e finanziaria a livello europeo, chiediamo al Mediatore europeo di valutare se la nomina dell’ex Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso a Presidente non esecutivo della Goldman Sachs International possa rappresentare una violazione del dovere di onestà e delicatezza di cui all’articolo 245 TFUE. Allo stesso tempo chiediamo di valutare se la risposta data dall’attuale Commissione a tale nomina possa costituire una violazione dell’articolo 41(2.c) della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (obbligo per l’amministrazione di motivare le proprie decisioni)».

I parlamentari hanno chiesto inoltre al Mediatore europeo di verificare se le differenti disposizioni relative al “periodo di raffreddamento” (cooling-off period) contenute nel Codice di Condotta per i Commissari (18 mesi) e nello Statuto dei Funzionari delle Comunità Europee (24 mesi) possano dar luogo ad una violazione del principio di uguaglianza e non discriminazione.

«Chiediamo perciò al Mediatore europeo di verificare se questo differente regime sia in conformità con il principio di uguaglianza e non discriminazione sancito nei Trattati e nella Carta dei Diritti Fondamentali. In caso negativo, chiediamo di valutare se la nomina del signor Barroso possa essere considerata legittima, tenuto conto del cooling-off “standard” di 24 mesi previsto nello Statuto dei Funzionari delle Comunità Europee».

«Infine, reiteriamo la richiesta, già avanzata dal Mediatore europeo, di sottoporre a revisione il Codice di Condotta per i Commissari al fine di rafforzarne la trasparenza ed allinearlo alle regole dei Trattati».


Si veda anche:

Goldman Sachs Agrees to Pay More than $5 Billion in Connection with Its Sale of Residential Mortgage Backed Securities

La fattoria degli animali

Dal sito de L’Altra Europa con Tsipras, 21 marzo 2014

Davvero ci sono situazioni in cui la parole sono dette per fingere grandi pensamenti e ripensamenti, dietro i quali sta in agguato il nulla. Per esempio Matteo Renzi: «I parametri di Maastricht sono anacronistici», ha tuonato prima di incontrare il Presidente della Commissione Barroso. Lo disse Romano Prodi più di dieci anni fa («Le soglie automatiche di Maastricht sono stupide»), e poi lo ripeté con ancor più forza nel novembre scorso: «È stupido che si lascino i parametri immutati 20 anni. Il 3% di deficit/Pil ha senso in certi momenti, in altri sarebbe giusto lo zero, in altri il 4 o il 5%. Un accordo presuppone una politica che lo gestisca, e la politica non si fa con le tabelline». E prima ancora Craxi, nel 1997: «Bisogna riflettere su ciò che si sta facendo: la cosa più ragionevole sarebbe stato richiedere e anzi pretendere, essendo noi un grande paese, la rinegoziazione dei parametri di Maastricht”.

Non sono mancati dunque gli aggettivi acerbi, i bei gesti disubbidienti. Ma basta una parola di Barroso, e l’attuale Presidente del consiglio si corregge, anche se nel più contorto dei modi. Restano anacronistici, i parametri, l’Italia chiede che i fondi strutturali siano esclusi dal calcolo delle soglie, ma comunque «saranno rispettati tutti i vincoli». Un bel salto mortale, per dire che tutto resta com’è.

Quanto all’Europa, non le si chiede alcunché: non un aumento del bilancio (il governo Monti accettò che venisse per la prima volta ridotto), non gli eurobond, non un piano di rilancio comunitario che sia finanziato dalla tassa sulle transazioni finanziarie e da quella sull’emissione di anidride carbonica, come sta per proporre un’Iniziativa Cittadina che cercherà firme in tutta l’Unione.

Eccoli, i gattopardi d’Europa. Dicono che vogliono combattere l’antieuropeismo, e lo rinfocolano. Dicono che vogliono raddrizzare l’Unione, e la storcono. Dicono che non sono alunni somari che si fanno dettare lezioni dagli Stati più forti, ma poi lo sanno, lo accettano: tutti i gattopardi sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Infatti Germania e Francia hanno sforato le soglie senza grandi problemi, nel 2003. E la Francia le sfora di nuovo quest’anno. Nella fattoria degli animali non c’è una sola idea che si muova, tra la bomba delle parole e il nulla dell’azione.