La Carta dei diritti fondamentali e le colpe dell’Unione Europea: interventi di Barbara Spinelli e Kostas Chrysogonos

Bruxelles, 25 giugno 2015. Riunione della Commissione per le Liberta’ Civili, la Giustizia e gli Affari Interni

Punti 9 e 10, Dibattito congiunto su:

  • European Union Agency for Fundamental Rights (FRA) – Annual report 2014

Presentation by Ms Frauke Seidensticker, Chairperson of the FRA Management Board and Mr Constantinos Manolopoulos, Interim Director

  • Report from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions: 2014 Report on the Application of the EU Charter of Fundamental Rights

Presentation by the European Commission

Intervento di Barbara Spinelli

Vorrei ringraziare innanzitutto per la presentazione dei lavori di monitoraggio sul rispetto della Carta dei diritti fondamentali e chiedere se siano giudicate e monitorate con la stessa attenzione, e in che modo e con quali criteri, le stesse Istituzioni Europee, quando infrangono la Carta. E vorrei chiedere come il Parlamento possa giudicare, in questo quadro, i comportamenti del Consiglio e della Commissione. È una domanda che dovremmo porre a noi stessi in due campi.

Il primo è quello della politica delle migrazioni, e in particolare dell’Agenda sulla migrazione di cui si sta discutendo proprio in questi giorni al Consiglio Europeo. Il fatto è che siamo alle prese con grossi rischi di violazione della Carta, soprattutto per quanto riguarda il principio del non-respingimento e l’assenza di proposte comunitarie intese a creare vie legali d’accesso in Europa, e di fuga da paesi in guerra o da dittature. È un tema contemplato nelle relazioni presentate in questa Commissione, ma non capisco se ci si riferisca solo alla violazione dei diritti da parte degli Stati Membri, o anche da parte delle Istituzioni europee.

Il secondo campo – e qui mi aggancio a quanto detto dal collega Kostas Chrysogonos – è quello della politica dell’austerità e degli effetti che essa ha sui diritti fondamentali e sui diritti sociali. È chiaro che anche in questo caso siamo di fronte al non rispetto della Carta. L’austerità è in sé una violazione sistematica dei Trattati, e sta creando un divario pericolosissimo fra le politiche comunitarie e i verdetti popolari che vengono emessi nelle elezioni. E’ un problema con cui dobbiamo cominciare a fare i conti. Perché dico questo? Perché molte violazioni di cui giustamente parlate nel Rapporto – l’estendersi di episodi di hate crimes, xenofobia, rifiuto del diverso, islamofobia – sono una conseguenza di politiche europee che, sul piano comunitario, violano la Carta dei diritti e producono, come contro-reazione, forti ondate xenofobiche nei paesi membri.

Intervento di Kostas Chrysogonos (Syriza – GUE/NGL):

Both reports that we are discussing today, concerning the application of the Charter of Fundamental Rights of the European Union during 2014, seem to be out of time and out of place. They are not addressing the most important issue of violation of fundamental rights within the Union, which is the massive violation of social rights through the murderous austerity policies implemented by the European institutions. Social and economic rights are not mentioned, either in the Report of the Fundamental Rights Agency or in the Commission’s Report (SWD 2015/99 final). Chapter 4 of the Charter of Fundamental Rights entitled “Solidarity” foresees, among others, a right of collective bargaining at Art. 28, a right of protection in the event of unjustified dismissal at Art. 30, a right to social security and assistance at Art. 34 and a right to health care at Art. 35. All these rights are being violated through policies imposed by the European institutions upon member states of the Union e.g. in Greece the Commission and the ECB, as members of the Troika, have nullified collective bargaining, have cut pensions and salaries to levels below the minimum of existence, have undermined health care in such a way that mortality has risen about 15% and so on. It is noteworthy mentioning that many of the measures implemented after Troika demands have been found to be in breach of international law of human rights, in particular in breach of the European Social Charter through decisions of the European Committee on Social Rights and in breach of several ILO Conventions through decisions of the ILO. Those violations entail analogous breaches of the aforementioned Articles of the Charter of Fundamental Rights of the EU.

Nevertheless the European institutions concerned not only show no willingness to comply with these findings, but they demand from the new Greek government, within the frame of the ongoing negotiations about the Greek financial adjustment programme, further violations of social rights of hundreds of thousands of persons who live right now at the edge of starvation. It almost looks as if we are living under a state of emergency, where fundamental social rights are suspended or sacrificed at the altar of austerity. Respect for human rights must be shown to all of them, if the pledge is genuine. Selective respect for some of them going together with disregard for others is tantamount to hypocrisy.

Migrazione: i trafficanti di esseri umani riempiono un vuoto di legalità di cui è responsabile l’Unione

Bruxelles, 14 aprile 2015, Commissione LIBE (Libertà civili, Giustizia e Affari interni).

Incontro su “Situazione nel Mediterraneo e necessità di un approccio olistico alla migrazione”. Primo scambio di vedute alla presenza di Dimitris Avramopoulos, Commissario con delega a Migrazione, Affari interni e Cittadinanza.

Intervento di Barbara Spinelli, Relatore ombra del Rapporto di iniziativa sulla situazione nel Mediterraneo:

“Vorrei parlare di quelli che considero difetti gravi, e persistenti, della politica europea nel Mediterraneo e della strategia della Commissione in materia di migrazione e sicurezza: il breve termine, e una logica emergenziale che per forza di cose tende a sfociare in violazioni sistematiche dei diritti. È il contrario della tanto sbandierata visione olistica della migrazione in Europa”.

“Sono i difetti che ritrovo nelle sue ultime prese di posizione, Commissario Avramopoulos, sia nel discorso che ha tenuto qui oggi, sia qualche giorno fa, dopo la sua visita al quartier generale di Europol a L’Aja. Le priorità che Lei indica sono da un lato il controllo delle frontiere, la lotta all’immigrazione clandestina e il contrasto dei trafficanti; dall’altro i rimpatri e la cooperazione con i Paesi di transito. Non mi sembra una visione olistica e Le domando, in questo quadro, che senso abbia lottare in maniera prioritaria contro i trafficanti, quando i trafficanti non fanno che riempire un vuoto: non esistono vie legali di fuga, quindi l’illegalità si installa e prospera”.

“La seconda domanda è: a che serve Triton? A che serve aver affossato Mare nostrum se – secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – i seimila salvati degli ultimi giorni sono stati salvati dalle unità della Guardia costiera italiana e non da Triton? Sappiamo infatti che Triton si occupa soltanto di proteggere le trenta miglia dalla costa: dal punto di vista del soccorso e salvataggio si è rivelata un’operazione inutile.”