Immigrazione: eurodeputati contro violenze in Italia

di Chiara Teofili, Euractiv, 1 dicembre 2014

L’eurodeputata Gue Barbara Spinelli e altri 31 europarlamentari chiedono alla Commissione europea di avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’autorizzazione, da parte del Ministero dell’Interno, dell’uso della forza nei confronti dei migranti che rifiutano di lasciarsi identificare.

Fra i 31 eurodeputati che hanno firmato l’interrogazione promossa dalla Spinelli ci sono, per l’Italia, Eleonora Forenza e Curzio Maltese(Gue), Elly Schlein e Cécile Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (Efdd).

Secondo una circolare diffusa dal Ministero dell’Interno il 25 settembre, recita infatti l’interrogazionepresentata all’Esecutivo comunitario, “i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine”. Il che, si legge nel documento, implica che “la polizia procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”.

Gli europarlamentari chiedono, dunque, alla Commissione di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altraviolazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

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Immigrazione: Spinelli (Gue) chiede infrazione contro Italia

ANSA, 1 dicembre 2014

BRUXELLES – Barbara Spinelli, europarlamentare de ‘L’Altra Europa’, ha depositato un’interrogazione scritta alla Commissione chiedendo l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia in tema di immigrazione. “Secondo una circolare diffusa dal ministero dell’Interno il 25 settembre 2014, i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine”. Questo implica che la Polizia – così recita l’allegato 2 della circolare, diffusa nei centri di identificazione e messa agli atti dall’eurodeputata del GUE-Ngl – “procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”. Testimonianze raccolte nelle ultime settimane, allegate alla richiesta, raccontano di abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo e mostrano corpi coperti di lividi e ferite.

Le istruzioni impartite dal Dipartimento di Polizia ai suoi agenti – sottolinea l’interrogazione – non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali: per questo motivo Barbara Spinelli, insieme ai 31 eurodeputati che hanno co-firmato la richiesta di procedura d’infrazione – tra cui Eleonora Forenza e Curzio Maltese (GUE-Ngl), Elly Schlein (S&D), Cécile Kashetu Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (EFDD) – chiedono alla Commissione di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

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Immigrati, alleanza Pd-M5S-Lista Tsipras per chiedere procedura d’infrazione

di Emanuele Bonini, Eunews, 1 dicembre 2014

Presentata la richiesta scritta alla Commissione europea, nel mirino una circolare di Alfano che stabilisce che “i migranti irregolari che si rifiutano di essere identificati sono colpevoli di crimine”, e che le impronte devono essere prese “anche con la forza”. Prima firmataria Spinelli della Gue, sottoscritta anche da Kyenge e Schlein (S&D) e Ferrara (Efdd)

Lista Tsipras, Pd e Movimento 5 Stelle alleati in Parlamento europea contro le politiche dell’Italia e del suo ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in tema di immigrazione. Una richiesta scritta di avvio di procedura d’infrazione contro il nostro Paese è stata inviata alla Commissione. Sottoscritta da 31 europarlamentari, la richieste vede Barbara Spinelli (Lista Tsipras/Gue) come prima firmataria, e Laura Ferrara (M5S/Efdd), Cecile Kyenge (Pd/S&D) ed Elly Schlein (Pd/S&D) tra gli altri co-firmatari. L’iniziativa parlamentare si rivolge alla circolare del ministero dell’Interno del 25 settembre scorso. Qui, criticano i deputati europei, “si stabilisce che i migranti irregolari che si rifiutano di essere identificati sono colpevoli di crimine”, e inoltre si dispone che la polizia “può ottenere impronte digitali e foto, se necessario, anche con la forza”. A questo si aggiungono le testimonianze allegate alla richiesta scritta, testimanianze da cui emerge “l’evidenza che migranti e richiedenti asilo sono stati oggetto di atti ingiustificati di violenza e abusi”.

Le istruzioni impartite dal dipartimento di Polizia ai suoi agenti “non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali”, denuncia Barbara Spinelli, depositaria del testo. Da qui l’invito alla Commissione europea di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

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«Violenze ingiustificate sugli stranieri»: 32 parlamentari Ue contro l’Italia

di Gianluca Testa, «Corriere della Sera», 29 novembre 2014

BRUXELLES – «Testimonianze raccolte nelle ultime settimane raccontano di abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo e mostrano corpi coperti di lividi e ferite». E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’europarlamentare Barbara Spinelli, che insieme ad altri deputati – tra cui compaiono anche i nomi di Curzio Maltese (Lista Tsipras) e Cécile Kyenge (Pd) – chiede alla Commissione di aprire contro l’Italia una procedura d’infrazione «e di invitare» il paese «a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti».

Le testimonianza di cui parla la Spinelli sono state allegate alla richiesta, già depositata e firmata da 32 eurodeputati. Di fatto si fa riferimento alla circolare diffusa dal ministero dell’interno nel settembre scorso secondo la quale i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine. Spinelli tira in ballo l’allegato due della circolare diffusa nei centri di identificazione, dal quale risulta che «la Polizia procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario».

Estratto dall’allegato 2 della circolare diffusa dal Ministero dell’Interno

«In sostanza il ministero dell’interno autorizza l’uso della forza per l’identificazione dei migranti», fa sapere la Spinelli. Insieme a Eleonora Forenza, Curzio Maltese, Elly Schlein, Cécile Kyenge, Laura Ferrara e molti altri colleghi, il deputato tiene a precisare che «le istruzioni impartite dal dipartimento di Polizia ai suoi agenti non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali».

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La politica migratoria europea viola los Derechos Humanos

di Viviana Viera, Rebelión, 28 novembre 2014

Estrasburgo. Este miércoles 26 de noviembre el Colectivo por otra política migratoria*, compuesto por cincuenta asociaciones de derechos humanos, organiza por segundo año consecutivo, una acción ciudadana ante el Parlamento Europeo para poner, en el centro del debate, las políticas migratorias y presentar la campaña FRONTEXIT. La acción, apoyada por las diputadas europeas Marie-Christine Vergiat, Malin Björk, Eva Joly, Barbara Spinelli y Cornelia Ernst, fue presentada en una conferencia de prensa en el seno de las instituciones europeas.

Bernard Klingelschmidt, portavoz del Colectivo explica la acción: “El año pasado presentamos aquí en el Parlamento Europeo la lista de 17 306 personas que han muerto o desparecido en las puertas de la Fortaleza Europa. Este año traemos el testimonio de los sobrevivientes, quienes a través de una cadena humana de ciudadanos, eurodiputados y representantes locales, llevaremos los derechos humanos al Parlamento. Como ciudadanos europeos, reafirmamos que la migración no es una amenaza para Europa, sino una riqueza para nuestras sociedades y un bien común para preservar con la condición de construir puentes, no muros “.

Frente a esto, la eurodiputada alemana Cornelia Ernst expresa: “Todos los que han muerto en el Mediterráneo y todos los desaparecidos, muestran a que punto es fundamental tener un nuevo enfoque de las políticas de asilo y de migración. Lo que necesitamos es centrarnos menos en la seguridad de nuestras fronteras y poner más énfasis en los derechos humanos y la dignidad humana“.

La eurodiputada sueca, Malin Björk, vicepresidenta del grupo de la GUE / NGL en el Parlamento Europeo, afirma: “Tenemos que acabar con el Reglamento de Dublín [que establece que sólo un Estado miembro es responsable del examen de la solicitud asilo] y desarrollar nuevas políticas de asilo e inmigración donde los derechos humanos estén en el centro. Llegó el momento en que debemos salvar vidas, no queremos mas muertos, ni seguir actuando como si no hubiera pasado nada.”

Eva Joly, en representación de la delegación verde Europe Ecologie en el Parlamento, recuerda: “El caos del mundo deja millones de mujeres y hombres en los caminos de la migración. No podemos ni permanecer indiferentes a su suerte, ni dejar que los populistas instrumentalicen sus historias y sus recorridos para fortalecer aún más y siempre las fronteras europeas. Reforzar los controles, tercerizar la vigilancia de fronteras a regímenes autoritarios solo conduce a hacer las routas de la migración más peligrosas y a multiplicar la pérdida de vidas humanas. La UE se beneficiaría siendo solidaria, abriendo vías legales de migración para todos y ver en los migrantes oportunidades y no amenazas».

Marie-Christine Vergiat, eurodiputada francesa, asegura que: “La situación de los migrantes y solicitantes de asilo en la UE, al igual que el número de muertes de migrantes en el mar en una gran indiferencia por parte de los funcionarios de los Estados miembros son insoportables. Este es el resultado de las políticas de la Europa Fortaleza. Hay que poner un fin, pero también hay que desglosar las fantasías, los estereotipos y las mentiras sobre la migración y reconstruir nuevas políticas a partir de las experiencias de los migrantes y sus derechos conforme a los convenios internacionales.»

Barbara Spinelli, eurodiputada italiana e hija de uno de los padres fundadores de la Unión Europea, cita el título del tercer capítulo de “La paz perpetua” de Immanuel Kant: “La ley de la ciudadanía universal debe ser limitada a las condiciones hospitalidad universal“.

Eva Ottavy, de la Red euro-africana Migreurop y representante de la campaña www.frontexit.org dice: “Durante más de una década, las políticas migratorias europeas han tenido un enfoque exclusivamente de seguridad que trata a los inmigrantes como enemigos. La agencia europea Frontex es la pieza clave de esta política y dispone de enormes recursos presupuestarios, así como medios militares y tiene una personalidad jurídica que le permite firmar acuerdos con otros países. Frontex actua sin transparencia, poco control democrático de la sociedad civil, de eurodiputados y órganos de control europeos”.

El Colectivo por otra política migratoria pide, entre otras cosas, la derogación del actual sistema Frontex y la ratificación por los países europeos de la Convención Internacional para la protección de los trabajadores migrantes y sus familias, que entró en vigor en julio de 2003, pero no ha sido ratificada hasta la fecha por ningún país europeo.

La acción prevista para este Miércoles 26 de noviembre a las 15h, reunirá a ciudadanos, representantes locales y eurodiputados que llevarán burbujas presentando los duros testimonios de los recorridos migratorios, así como propuestas para que la política de la Unión Europea no siga estando en violación del derecho internacional.

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Depositata interrogazione scritta alla Commissione

Comunicato stampa

Barbara Spinelli: Ministro dell’Interno autorizza l’uso della forza per l’identificazione dei migranti: 32 eurodeputati firmano richiesta di procedura d’infrazione contro l’italia

28 novembre 2014

Barbara Spinelli ha depositato un’interrogazione scritta alla Commissione chiedendo l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia. «Secondo una circolare diffusa dal ministero dell’Interno il 25 settembre 2014, “i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine”». Questo implica che la Polizia – così recita l’allegato 2 della circolare, diffusa nei centri di identificazione e messa agli atti dall’eurodeputata del GUE-Ngl – “procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”. Testimonianze raccolte nelle ultime settimane, allegate alla richiesta, raccontano di abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo e mostrano corpi coperti di lividi e ferite. Le istruzioni impartite dal Dipartimento di Polizia ai suoi agenti non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali: per questo motivo Barbara Spinelli, insieme ai 31 eurodeputati che hanno co-firmato la richiesta di procedura d’infrazione – tra cui Eleonora Forenza e Curzio Maltese (GUE-Ngl), Elly Schlein (S&D), Cécile Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (EFDD) –  chiedono alla Commissione di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

Firme
Barbara Spinelli, Lista Tsipras, GUE/NGL
Gabriele Zimmer, Die Linke, GUE/NGL
Iosu Juaristi Abaunz, EH Bildu, GUE/NGL
Javier Couso Permuy, Izquierda Unida, GUE/NGL
Sabine Lösing, Die Linke, GUE/NGL
Martina Anderson, Sinn Fein, GUE/NGL
Marina Albiol Guzmán, Izquierda Unida, GUE/NGL
Merja Kyllönen, Vasemmistoliitto, GUE/NGL
Lola Sánchez Caldentey, Podemos, GUE/NGL
Georgios Katrougkalos, Coalition of the Radical Left, GUE/NGL
Helmut Scholz, Die Linke, GUE/NGL
Malin Björk, Vänsterpartiet, GUE/NGL
Lidia Senra Rodríguez, Alternativa galega de esquerda en Europa, GUE/NGL
Teresa Rodriguez-Rubio, Podemos, GUE/NGL
Neoklis Sylikiotis, Progressive Party of Working People – Left – New Forces, GUE/NGL
Patrick Le Hyaric, Front de Gauche, GUE/NGL
Eleonora Forenza, Lista Tsipras-L’Altra Europa, GUE/NGL
Marisa Matias, Bloco de Esquerda, GUE/NGL
Tania González Peñas, Podemos, GUE/NGL
Paloma López Bermejo, Izquierda Unida, GUE/NGL
Pablo Echenique, Podemos, GUE/NGL
Pablo Iglesias, Podemos, GUE/NGL
Fabio De Masi, Die Linke, GUE/NGL
Cornelia Ernst, Die Linke, GUE/NGL
Curzio Maltese, Lista Tsipras-L’Altra Europa, GUE/NGL
Younous Omarjee, L’union pour les Outremer, GUE/NGL
Marie-Christine Vergiat, Front de Gauche, GUE/NGL
Ángela Vallina, Izquierda Unida, GUE/NGL
Anja Hazekamp, Partij voor de Dieren, GUE/NGL
Laura Ferrara, Movimento 5 Stelle, EFDD
Cécile Kashetu Kyenge, Partito Democratico, S&D
Elly Schlein, Partito Democratico, S&D


Interrogazione scritta Accesso a informazioni riguardanti il trattenimento di cittadini di paesi terzi
L’interrogazione, registrata il 25 Novembre 2014, è stata co-firmata da Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL) , Cornelia Ernst (GUE/NGL) , Barbara Spinelli (GUE/NGL) , Malin Björk (GUE/NGL) , Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL) , Kostas Chrysogonos (GUE/NGL) , Ulrike Lunacek (Verts/ALE) , Josep-Maria Terricabras (Verts/ALE) , Sylvie Guillaume (S&D) , Pina Picierno (S&D) , Juan Fernando López Aguilar (S&D) , Elly Schlein (S&D) , Cecilia Wikström (ALDE) , Tanja Fajon (S&D) , Nathalie Griesbeck (ALDE) , Kashetu Kyenge (S&D) , Jean Lambert (Verts/ALE) , Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy (S&D)

Interrogazione scritta alla Commissione Accesso delle ONG ai centri di permanenza temporanea
L’interrogazione, registrata il 25 Novembre 2014, è stata co-firmata da Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL) , Cornelia Ernst (GUE/NGL) , Barbara Spinelli (GUE/NGL) , Malin Björk (GUE/NGL) , Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL) , Ulrike Lunacek (Verts/ALE) , Josep-Maria Terricabras (Verts/ALE) , Sylvie Guillaume (S&D) , Pina Picierno (S&D) , Juan Fernando López Aguilar (S&D) , Elly Schlein (S&D) , Cecilia Wikström (ALDE) , Tanja Fajon (S&D) , Kashetu Kyenge (S&D) , Jean Lambert (Verts/ALE) , Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy (S&D)

 

Riconoscere lo stato di Palestina

Agenzia di stampa Fidest, 28 novembre 2014

“Perché l’Europa deve riconoscere lo Stato della Palestina?” chiede Barbara Spinelli intervenendo nella sessione plenaria del Parlamento europeo. “Non per indebolire Israele, ma per sanare le sue ferite, e restituirle una forza politica condannata a perire, se è solo forza militare”. L’eurodeputata del Gue-Ngl/Lista Tsipras si è detta convinta che “non si possa chiedere ai palestinesi l’assoggettamento senza fine e la rinuncia a una statualità. Anche in Europa le cose andarono così. L’unificazione fu possibile quando le frontiere non furono più contese. Solo frontiere certe sono sormontabili”. Per questo, ha continuato Spinelli, “è così importante che sia l’Unione – non solo una serie di suoi Stati – a compiere il gesto decisivo: riconoscere ai Palestinesi il riscatto di una statualità. Se il gesto non viene compiuto, i governi israeliani proveranno un sollievo breve. Ricadranno in sempre nuove guerre, come i sonnambuli nazionalismi che distrussero l’Europa”. (Daniela Padoan)

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Incontro con la delegazione irachena: comunicato stampa del GUE/NGL

di giovedì, Novembre 6, 2014 0 Permalink

Iraqi civil society calls for political and social reform

06/11/2014

Representatives from Iraqi civil society highlight the need to improve human and constitutional rights

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A public hearing in the European Parliament yesterday jointly organised by GUE/NGL and Italian NGO ‘Un Ponte per…’ brought together representatives from Iraqi civil society organisations to raise awareness of issues such as the protection of rights for all Iraqi people, particularly women, trade unionists, journalists and civil servants.

Opening the meeting, titled ‘Addressing the root Causes of Extremism through Political and Social Reform: Proposal of Iraqi Civil Society’, GUE/NGL MEP Barbara Spinelli said: “Iraq is now in grave danger with a war in the north of the country, waged by the Islamic State. Thanks to the delegation of representatives present at this meeting, we know now that there is in Iraq a civil society that strongly  opposes both ISIS and the sectarian government in Baghdad.”

She continued: “These associations have been organising campaigns for national reconciliation, workers’ rights, press freedom and initiatives against gender-based violence for many years now. The Iraqi people are paying the price for the biggest mistake made by the American administration: the application of sectarian and party quotas for public office in Iraq. This same mistake was made in former Yugoslavia, the so-called balkanisation.”

Among the Iraqi delegates present at the meeting were Ilham Al-Jasim (Iraqi Trade Unions) Nadia Al-Baghdadi (Iraqi Social Forum), Yanar Mohammed (women’s rights activist), Husam Jejoo (Yazidi activist), and Ismael Dawood (Un Ponte Per…).

The delegation called on the group to do everything in its power to increase pressure on the Iraqi government to implement international standards by joining the International Criminal Court, taking concrete measures against perpetrators of human rights violations, withdrawing the Al-Jaafari Personal Status Law and Jaafari Judiciary Draft Law, reforming the Iraqi Constitution and taking more active measures to protect women’s rights in the country, for example rules that protect the identification of undocumented women. Concerning the rights of journalists, the proposal of Iraq Civil Society is to amend the Journalist Protection Law that contains “vague language and lacks substantive protection for journalists”.

Civil society representatives concluded the hearing by saying that the issue of the implementation of sectarian policy in the Iraqi government and ministries “has aggravated tensions and turned government bureaus into party fiefdoms”.

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Barbara Spinelli a Bologna per lanciare l’Altra Emilia Romagna

di Paola Benedetta Manca, «Europa», 3 novembre 2014

«Il semestre di presidenza dell’Italia si chiude con un nulla totale. In Europa la politica di Matteo Renzi e del Pd è fallimentare. Non hanno spostato di un centimetro gli equilibri interni dell’Ue». L’europarlamentare dell’Altra Europa con Tsipras, Barbara Spinelli, da Bologna attacca frontalmente le politiche europee del governo Renzi. Spinelli ha dato il via ufficialmente alla campagna elettorale dell’Altra Emilia Romagna, la lista che si presenta alle elezioni regionali «in continuità politica e ideale con L’Altra Europa con Tsipras».

Al fianco di Spinelli, Cristina Quintavalla, candidata alla Presidenza dell’Emilia Romagna e Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella, i due senatori espulsi dal Movimento 5 Stelle – che ora stanno dando vita all’esperimento del gruppo in Senato “Italia Lavori in corso” – e che sostengono l’Altra Emilia Romagna. «La proposta politica dell’Aer – spiega l’ex M5S Campanella – è quella che, in questo momento, ha maggiore credibilità. Sia dal punto di vista dell’impegno per la ridistribuzione del reddito che delle politiche del lavoro, con l’opposizione ferma al Jobs Act del governo Renzi e le lotte per tutelare la dignità dei lavoratori». «È anche il movimento – sottolinea – che ha elaborato la proposta politica più coerente sulle questioni dell’Unione Europea. In Europa, infatti, dobbiamo avere più voce in capitolo ma non uscendo dall’euro bensì ridiscutendo i trattati». Campanella confida nella nascita della lista “Altra Italia” a livello nazionale.

Presenti al lancio della campagna anche il giuslavorista Piergiovanni Alleva – capolista a Bologna e sentito in questi giorni dal Governo nell’ambito delle audizioni degli esperti sul Jobs Act – e l’economista-ambientalista Guido Viale. L’eurodeputata Spinelli ha bocciato a più riprese le politiche dell’Unione Europea. «Siamo in un’Europa – sottolinea – con un commissario all’Economia che si occupa di austerità e non di crescita e con un presidente della commissione Jean-Claude Juncker, tanto elogiato dal governo, che ha promesso un piano di 300 miliardi di euro in tre anni che non si sa come verrà finanziato, visto che ha previsto che i fondi arrivino dagli Stati e non dalle risorse dell’Unione Europea. Come ha già fatto notare la cancelliera Angela Merkel, però, alcuni stati sono così indebitati che non potranno mai contribuire».

«Renzi – attacca Spinelli – in Europa ha fatto solo “chicchirichì” ma poi ha accettato i diktat dell’Ue». È possibile però – sottolinea – fare resistenza, ma non con un atteggiamento minoritario, piuttosto guardando “oltre la sinistra classica, che va in piazza ma non solo in piazza». Con l’idea, come dice Landini, di governare e, se vinceremo le elezioni, lo faremo. Non staremo fuori dal governo a dire solo dei no ma attueremo un programma di sviluppo economico diverso”.

Insomma, la lista Altra Emilia Romagna, formata da esponenti del Prc, del PdcI, da ex 5 stelle e da una gran parte del mondo dell’associazionismo, sembra voler uscire dallo storico ruolo della sinistra radicale, quello di sola opposizione, e governare. Per questo, guarda con interesse ai voti dei delusi a 5 Stelle di sinistra, sperando che seguano l’esempio di Bocchino e Campanella. La lista di Grillo – afferma Quintavalla – attraversa una crisi molto significativa e credo sia l’occasione buona per un dialogo con la base».

A dividere profondamente i due movimenti, però – spiega la candidata parmense – «è il fatto che nel Movimento manca del tutto la democrazia partecipativa, come è evidente dal modo di governare Parma del sindaco Pizzarotti». Eppure l’Aer potrebbe in realtà conquistare proprio i voti dei “pizzarottiani”, stanchi della disciplina ferrea imposta da Grillo e Casaleggio e fautori di una politica più dialogante con gli avversari.

Il programma dell’Aer – spiega l’aspirante governatrice – si differenzia da quello di Stefano Bonaccini, candidato del Pd, in alcuni punti fondamentali: «gli aiuti promessi alle imprese che non vanno dati a chiunque, come vorrebbe Bonaccini, ma solo a chi dice no alle delocalizzazioni, regolarizza i lavoratori e investe sul territorio»; la «svendita di risorse e beni ai privati – a partire dalla sanità e con Unipol in testa – che noi non accettiamo» e il nodo delle infrastrutture, con il Pd che «dice sì a tutte le opere più disastrose per il territorio e che alimentano il dissesto idrogeologico: Cispadana, people mover, Passante nord. Noi, invece, siamo contro la cementificazione del territorio». Alla presentazione della lista erano presenti anche l’attore Ivano Marescotti (già candidato alle europee di primavera) e l’aspirante presidente in Calabria (dove la soglia per l’elezione è stata fissata dal centrodestra uscente all’8%), Domenico Gattuso.

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