Servono a qualcosa le elezioni?

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001899/2015 alla Commissione

Articolo 130 del regolamento

Kostas Chrysogonos (GUE/NGL), Neoklis Sylikiotis (GUE/NGL), Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), Emmanouil Glezos (GUE/NGL), Igor Šoltes (Verts/ALE), Barbara Spinelli (GUE/NGL), Tatjana Ždanoka (Verts/ALE), Takis Hadjigeorgiou (GUE/NGL), Paloma López Bermejo (GUE/NGL), Fabio De Masi (GUE/NGL), Jean-Luc Mélenchon (GUE/NGL), Marisa Matias (GUE/NGL), Nessa Childers (S&D), Sofia Sakorafa (GUE/NGL) e Dario Tamburrano (EFDD)

Oggetto: Risultati elettorali e mutamenti della linea politica

Mercoledì 28 gennaio 2015, il Commissario Jyrki Katainen ha dichiarato pubblicamente che “noi” (intendendo ovviamente le istituzioni europee in generale e la Commissione in particolare) “non mutiamo la nostra linea politica in funzione delle elezioni” [1] facendo seguito alle elezioni greche del 25 gennaio 2015. L’articolo 2 del trattato sull’Unione europea stabilisce, tuttavia, che “L’Unione si fonda sui valori del rispetto della democrazia”.

Condivide la Commissione il punto di vista espresso da Katainen, secondo cui gli esiti elettorali dovrebbero essere considerati irrilevanti per la definizione o ridefinizione delle politiche europee?

Se la Commissione condivide i punti di vista di Katainen, considera allora le elezioni (parlamentari) un elemento necessario e integrante della democrazia, come stabilito nell’articolo 2 del TUE, o non le considera tali?

Se i risultati elettorali devono essere considerati irrilevanti per le politiche europee, come ha suggerito Katainen, qual è allora la ragione dello svolgimento delle elezioni?

[1] International New York Times, 29 gennaio 2015, pag. 16.
E-001899/2015


 

Risposta del Vicepresidente Frans Timmermans a nome della Commissione (2.4.2015)

Il Vicepresidente Jyrki Katainen si riferiva ad un risultato elettorale nazionale e ha altresì spiegato che la Commissione rispetta l’esito delle elezioni greche e coopererà con il nuovo governo greco, così come ha fatto con il precedente. Ha inoltre ricordato che la Commissione è tenuta a trattare tutti i cittadini allo stesso modo e di conseguenza deve prestare un’attenzione analoga ai risultati elettorali in tutti gli Stati membri. La Commissione prende atto di tali risultati e opera, ovviamente, in totale conformità all’articolo 2 del TUE.

Tortura in Arabia Saudita

27 febbraio 2015

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-003382/2015
alla Commissione (Vicepresidente / Alto rappresentante)
Articolo 130 del regolamento

Kostas Chrysogonos (GUE/NGL), Lola Sánchez Caldentey (GUE/NGL), Barbara Spinelli (GUE/NGL), Igor Šoltes (Verts/ALE), Molly Scott Cato (Verts/ALE), Takis Hadjigeorgiou (GUE/NGL), Paloma López Bermejo (GUE/NGL), Ivo Vajgl (ALDE), Emmanouil Glezos (GUE/NGL), Miroslav Poche (S&D), Kostadinka Kuneva (GUE/NGL), Sofia Sakorafa (GUE/NGL), Tamás Meszerics (Verts/ALE), Ricardo Serrão Santos (S&D), Elly Schlein (S&D), Marisa Matias (GUE/NGL), Josep-Maria Terricabras (Verts/ALE), Curzio Maltese (GUE/NGL), Merja Kyllönen (GUE/NGL), Lara Comi (PPE), Angel Dzhambazki (ECR), Tanja Fajon (S&D), Barbara Lochbihler (Verts/ALE), Fernando Maura Barandiarán (ALDE), Alfred Sant (S&D), José Inácio Faria (ALDE), Jørn Dohrmann (ECR), Ulrike Lunacek (Verts/ALE), Ana Gomes (S&D), Pier Antonio Panzeri (S&D), Nessa Childers (S&D), Pavel Telička (ALDE), Petr Ježek (ALDE) e Marc Tarabella (S&D)

Oggetto:  VP/HR – Tortura in Arabia Saudita

Nel maggio 2014 la corte penale di Gedda ha condannato Raif Badawi alla pena corporale – ovvero alla tortura (1000 frustate) – in quanto colpevole di aver aperto un sito Internet in cui ha criticato il clero e dove avrebbe quindi offeso l’Islam.

Nel gennaio 2015 Raif Badawi ha ricevuto le prime 50 frustate in pubblico. Le ferite erano talmente profonde che, secondo il medico del carcere, Badawi non sarebbe stato in grado di sostenere un altro ciclo di frustate previsto dalla decisione della corte dopo una settimana.

Nel mese di gennaio, inoltre, ha avuto luogo la 10a decapitazione nella città santa della Mecca, quando una donna è stata trascinata per strada e decapitata in pubblico con una spada. Queste e altre “punizioni” simili sono ancora previste nel diritto saudita, sebbene il paese abbia ratificato la Convenzione dell’ONU contro la tortura.

Poiché l’UE dovrebbe contribuire, nelle sue relazioni con il resto del mondo, alla tutela dei diritti umani e alla rigorosa osservanza del diritto internazionale (articolo 3, paragrafo 5, del TUE), quali misure ha adottato il vicepresidente/alto rappresentante o quali misure prevede di adottare per esercitare pressioni sull’Arabia Saudita in merito all’umanizzazione del suo diritto penale?

Identificazioni e violenze, richiesto l’avvio di una procedura d’infrazione contro l’Italia

Zeroviolenza.it, 2 dicembre 2014

Un’interrogazione per chiedere l’avvio di una procedura d’infrazione contro l’Italia è stata presentata alla Commissione europea dall’eurodeputata del gruppo GuE/NGL Barbara Spinelli, in merito agli abusi e alle violenze compiute dalle forze di polizia italiana nell’ambito delle recenti operazioni di identificazione e fotosegnalamento. L’interrogazione è stata sottoscritta da altri 31 eurodeputati tra i quali Eleonora Forenza e Curzio Maltese (GUE-Ngl), Elly Schlein (S&D), Cécile Kashetu Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (EFDD).

“Secondo una circolare diffusa dal ministero dell’Interno il 25 settembre 2014, i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine” specifica l’eurodeputata in un comunicato. “Questo implica – come si legge nell’allegato 2 della stessa circolare – che la polizia procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”.

Già il 22 ottobre scorso in una sessione plenaria a Strasburgo Barbara Spinelli era intervenuta sull’operazione Mos Maiorum (per info vedi qui) che si è tenuta “nello spazio Schengen tra il 13 e il 26 ottobre, senza che il Parlamento europeo ne fosse informato”. Un’operazione che si è tradotta in “una criminalizzazione sistematica dei migranti, [..] con retate brutali contro persone in fuga da zone di guerra, dittature, carestie e disastri climatici”. “Abbiamo appreso – sottolineava l’eurodeputata durante la sessione plenaria- che le forze di Pubblica sicurezza italiane sono state incaricate dal Ministero dell’Interno di identificare, anche tramite l’uso della violenza, i migranti privi di documenti”. Un’informazione contenuta anche nel volantino multilingue distribuito ai migranti dalle unità che svolgono attività di soccorso in mare, presso le località di sbarco, nonché alle Questure di accoglienza, in cui si esplicita che “i migranti che fanno ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano, anche se soccorsi in mare, devono essere identificati mediante l’acquisizione delle generalità ed il fotosegnalamento [..] effettuato con l’uso della forza se necessario”. Indicazioni che, stando alle testimonianze raccolte nelle ultime settimane – e allegate all’interrogazione – si sono tradotte nella pratica in “abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo”.

Come sottolineato da Spinelli “le pratiche e le istruzioni impartite dal Dipartimento di Polizia ai suoi agenti non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali”: da qui la richiesta, rivolta alla Commissione, di avviare una procedura d’infrazione e “invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

Fonte

Immigrazione: Spinelli (Gue) chiede infrazione contro Italia

ANSA, 1 dicembre 2014

BRUXELLES – Barbara Spinelli, europarlamentare de ‘L’Altra Europa’, ha depositato un’interrogazione scritta alla Commissione chiedendo l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia in tema di immigrazione. “Secondo una circolare diffusa dal ministero dell’Interno il 25 settembre 2014, i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine”. Questo implica che la Polizia – così recita l’allegato 2 della circolare, diffusa nei centri di identificazione e messa agli atti dall’eurodeputata del GUE-Ngl – “procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”. Testimonianze raccolte nelle ultime settimane, allegate alla richiesta, raccontano di abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo e mostrano corpi coperti di lividi e ferite.

Le istruzioni impartite dal Dipartimento di Polizia ai suoi agenti – sottolinea l’interrogazione – non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali: per questo motivo Barbara Spinelli, insieme ai 31 eurodeputati che hanno co-firmato la richiesta di procedura d’infrazione – tra cui Eleonora Forenza e Curzio Maltese (GUE-Ngl), Elly Schlein (S&D), Cécile Kashetu Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (EFDD) – chiedono alla Commissione di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

Fonte

«Violenze ingiustificate sugli stranieri»: 32 parlamentari Ue contro l’Italia

di Gianluca Testa, «Corriere della Sera», 29 novembre 2014

BRUXELLES – «Testimonianze raccolte nelle ultime settimane raccontano di abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo e mostrano corpi coperti di lividi e ferite». E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’europarlamentare Barbara Spinelli, che insieme ad altri deputati – tra cui compaiono anche i nomi di Curzio Maltese (Lista Tsipras) e Cécile Kyenge (Pd) – chiede alla Commissione di aprire contro l’Italia una procedura d’infrazione «e di invitare» il paese «a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti».

Le testimonianza di cui parla la Spinelli sono state allegate alla richiesta, già depositata e firmata da 32 eurodeputati. Di fatto si fa riferimento alla circolare diffusa dal ministero dell’interno nel settembre scorso secondo la quale i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine. Spinelli tira in ballo l’allegato due della circolare diffusa nei centri di identificazione, dal quale risulta che «la Polizia procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario».

Estratto dall’allegato 2 della circolare diffusa dal Ministero dell’Interno

«In sostanza il ministero dell’interno autorizza l’uso della forza per l’identificazione dei migranti», fa sapere la Spinelli. Insieme a Eleonora Forenza, Curzio Maltese, Elly Schlein, Cécile Kyenge, Laura Ferrara e molti altri colleghi, il deputato tiene a precisare che «le istruzioni impartite dal dipartimento di Polizia ai suoi agenti non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali».

Fonte

La politica migratoria europea viola los Derechos Humanos

di Viviana Viera, Rebelión, 28 novembre 2014

Estrasburgo. Este miércoles 26 de noviembre el Colectivo por otra política migratoria*, compuesto por cincuenta asociaciones de derechos humanos, organiza por segundo año consecutivo, una acción ciudadana ante el Parlamento Europeo para poner, en el centro del debate, las políticas migratorias y presentar la campaña FRONTEXIT. La acción, apoyada por las diputadas europeas Marie-Christine Vergiat, Malin Björk, Eva Joly, Barbara Spinelli y Cornelia Ernst, fue presentada en una conferencia de prensa en el seno de las instituciones europeas.

Bernard Klingelschmidt, portavoz del Colectivo explica la acción: “El año pasado presentamos aquí en el Parlamento Europeo la lista de 17 306 personas que han muerto o desparecido en las puertas de la Fortaleza Europa. Este año traemos el testimonio de los sobrevivientes, quienes a través de una cadena humana de ciudadanos, eurodiputados y representantes locales, llevaremos los derechos humanos al Parlamento. Como ciudadanos europeos, reafirmamos que la migración no es una amenaza para Europa, sino una riqueza para nuestras sociedades y un bien común para preservar con la condición de construir puentes, no muros “.

Frente a esto, la eurodiputada alemana Cornelia Ernst expresa: “Todos los que han muerto en el Mediterráneo y todos los desaparecidos, muestran a que punto es fundamental tener un nuevo enfoque de las políticas de asilo y de migración. Lo que necesitamos es centrarnos menos en la seguridad de nuestras fronteras y poner más énfasis en los derechos humanos y la dignidad humana“.

La eurodiputada sueca, Malin Björk, vicepresidenta del grupo de la GUE / NGL en el Parlamento Europeo, afirma: “Tenemos que acabar con el Reglamento de Dublín [que establece que sólo un Estado miembro es responsable del examen de la solicitud asilo] y desarrollar nuevas políticas de asilo e inmigración donde los derechos humanos estén en el centro. Llegó el momento en que debemos salvar vidas, no queremos mas muertos, ni seguir actuando como si no hubiera pasado nada.”

Eva Joly, en representación de la delegación verde Europe Ecologie en el Parlamento, recuerda: “El caos del mundo deja millones de mujeres y hombres en los caminos de la migración. No podemos ni permanecer indiferentes a su suerte, ni dejar que los populistas instrumentalicen sus historias y sus recorridos para fortalecer aún más y siempre las fronteras europeas. Reforzar los controles, tercerizar la vigilancia de fronteras a regímenes autoritarios solo conduce a hacer las routas de la migración más peligrosas y a multiplicar la pérdida de vidas humanas. La UE se beneficiaría siendo solidaria, abriendo vías legales de migración para todos y ver en los migrantes oportunidades y no amenazas».

Marie-Christine Vergiat, eurodiputada francesa, asegura que: “La situación de los migrantes y solicitantes de asilo en la UE, al igual que el número de muertes de migrantes en el mar en una gran indiferencia por parte de los funcionarios de los Estados miembros son insoportables. Este es el resultado de las políticas de la Europa Fortaleza. Hay que poner un fin, pero también hay que desglosar las fantasías, los estereotipos y las mentiras sobre la migración y reconstruir nuevas políticas a partir de las experiencias de los migrantes y sus derechos conforme a los convenios internacionales.»

Barbara Spinelli, eurodiputada italiana e hija de uno de los padres fundadores de la Unión Europea, cita el título del tercer capítulo de “La paz perpetua” de Immanuel Kant: “La ley de la ciudadanía universal debe ser limitada a las condiciones hospitalidad universal“.

Eva Ottavy, de la Red euro-africana Migreurop y representante de la campaña www.frontexit.org dice: “Durante más de una década, las políticas migratorias europeas han tenido un enfoque exclusivamente de seguridad que trata a los inmigrantes como enemigos. La agencia europea Frontex es la pieza clave de esta política y dispone de enormes recursos presupuestarios, así como medios militares y tiene una personalidad jurídica que le permite firmar acuerdos con otros países. Frontex actua sin transparencia, poco control democrático de la sociedad civil, de eurodiputados y órganos de control europeos”.

El Colectivo por otra política migratoria pide, entre otras cosas, la derogación del actual sistema Frontex y la ratificación por los países europeos de la Convención Internacional para la protección de los trabajadores migrantes y sus familias, que entró en vigor en julio de 2003, pero no ha sido ratificada hasta la fecha por ningún país europeo.

La acción prevista para este Miércoles 26 de noviembre a las 15h, reunirá a ciudadanos, representantes locales y eurodiputados que llevarán burbujas presentando los duros testimonios de los recorridos migratorios, así como propuestas para que la política de la Unión Europea no siga estando en violación del derecho internacional.

Fonte

Depositata interrogazione scritta alla Commissione

Comunicato stampa

Barbara Spinelli: Ministro dell’Interno autorizza l’uso della forza per l’identificazione dei migranti: 32 eurodeputati firmano richiesta di procedura d’infrazione contro l’italia

28 novembre 2014

Barbara Spinelli ha depositato un’interrogazione scritta alla Commissione chiedendo l’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia. «Secondo una circolare diffusa dal ministero dell’Interno il 25 settembre 2014, “i migranti irregolari che rifiutano di lasciarsi identificare commettono un crimine”». Questo implica che la Polizia – così recita l’allegato 2 della circolare, diffusa nei centri di identificazione e messa agli atti dall’eurodeputata del GUE-Ngl – “procederà all’acquisizione delle foto e delle impronte digitali anche con l’uso della forza, se necessario”. Testimonianze raccolte nelle ultime settimane, allegate alla richiesta, raccontano di abusi e violenze del tutto ingiustificate su migranti e richiedenti asilo e mostrano corpi coperti di lividi e ferite. Le istruzioni impartite dal Dipartimento di Polizia ai suoi agenti non sono conformi al diritto europeo e violano la Carta dei diritti fondamentali: per questo motivo Barbara Spinelli, insieme ai 31 eurodeputati che hanno co-firmato la richiesta di procedura d’infrazione – tra cui Eleonora Forenza e Curzio Maltese (GUE-Ngl), Elly Schlein (S&D), Cécile Kyenge (S&D) e Laura Ferrara (EFDD) –  chiedono alla Commissione di “dare inizio a una procedura d’infrazione e, in ogni caso, di invitare l’Italia a modificare con urgenza la circolare o ogni altra violazione sistemica promossa dallo Stato italiano contro i migranti”.

Firme
Barbara Spinelli, Lista Tsipras, GUE/NGL
Gabriele Zimmer, Die Linke, GUE/NGL
Iosu Juaristi Abaunz, EH Bildu, GUE/NGL
Javier Couso Permuy, Izquierda Unida, GUE/NGL
Sabine Lösing, Die Linke, GUE/NGL
Martina Anderson, Sinn Fein, GUE/NGL
Marina Albiol Guzmán, Izquierda Unida, GUE/NGL
Merja Kyllönen, Vasemmistoliitto, GUE/NGL
Lola Sánchez Caldentey, Podemos, GUE/NGL
Georgios Katrougkalos, Coalition of the Radical Left, GUE/NGL
Helmut Scholz, Die Linke, GUE/NGL
Malin Björk, Vänsterpartiet, GUE/NGL
Lidia Senra Rodríguez, Alternativa galega de esquerda en Europa, GUE/NGL
Teresa Rodriguez-Rubio, Podemos, GUE/NGL
Neoklis Sylikiotis, Progressive Party of Working People – Left – New Forces, GUE/NGL
Patrick Le Hyaric, Front de Gauche, GUE/NGL
Eleonora Forenza, Lista Tsipras-L’Altra Europa, GUE/NGL
Marisa Matias, Bloco de Esquerda, GUE/NGL
Tania González Peñas, Podemos, GUE/NGL
Paloma López Bermejo, Izquierda Unida, GUE/NGL
Pablo Echenique, Podemos, GUE/NGL
Pablo Iglesias, Podemos, GUE/NGL
Fabio De Masi, Die Linke, GUE/NGL
Cornelia Ernst, Die Linke, GUE/NGL
Curzio Maltese, Lista Tsipras-L’Altra Europa, GUE/NGL
Younous Omarjee, L’union pour les Outremer, GUE/NGL
Marie-Christine Vergiat, Front de Gauche, GUE/NGL
Ángela Vallina, Izquierda Unida, GUE/NGL
Anja Hazekamp, Partij voor de Dieren, GUE/NGL
Laura Ferrara, Movimento 5 Stelle, EFDD
Cécile Kashetu Kyenge, Partito Democratico, S&D
Elly Schlein, Partito Democratico, S&D


Interrogazione scritta Accesso a informazioni riguardanti il trattenimento di cittadini di paesi terzi
L’interrogazione, registrata il 25 Novembre 2014, è stata co-firmata da Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL) , Cornelia Ernst (GUE/NGL) , Barbara Spinelli (GUE/NGL) , Malin Björk (GUE/NGL) , Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL) , Kostas Chrysogonos (GUE/NGL) , Ulrike Lunacek (Verts/ALE) , Josep-Maria Terricabras (Verts/ALE) , Sylvie Guillaume (S&D) , Pina Picierno (S&D) , Juan Fernando López Aguilar (S&D) , Elly Schlein (S&D) , Cecilia Wikström (ALDE) , Tanja Fajon (S&D) , Nathalie Griesbeck (ALDE) , Kashetu Kyenge (S&D) , Jean Lambert (Verts/ALE) , Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy (S&D)

Interrogazione scritta alla Commissione Accesso delle ONG ai centri di permanenza temporanea
L’interrogazione, registrata il 25 Novembre 2014, è stata co-firmata da Marie-Christine Vergiat (GUE/NGL) , Cornelia Ernst (GUE/NGL) , Barbara Spinelli (GUE/NGL) , Malin Björk (GUE/NGL) , Marina Albiol Guzmán (GUE/NGL) , Ulrike Lunacek (Verts/ALE) , Josep-Maria Terricabras (Verts/ALE) , Sylvie Guillaume (S&D) , Pina Picierno (S&D) , Juan Fernando López Aguilar (S&D) , Elly Schlein (S&D) , Cecilia Wikström (ALDE) , Tanja Fajon (S&D) , Kashetu Kyenge (S&D) , Jean Lambert (Verts/ALE) , Christine Revault D’Allonnes Bonnefoy (S&D)

 

Violenze in Italia contro i migranti: richiesta ufficiale di procedura di infrazione

Interrogazione scritta

According to a circular diffused by the Italian Ministry of Interior on 25.09.2014 irregular migrants refusing to be identified commit a crime and police forces should “obtain pictures and fingerprints even with the use of force, if necessary”.

Following the diffusion of these instructions Italian media have circulated photographs of migrants’ bruised and wounded bodies and their declarations to have been beaten, threatened and segregated because of their refusal to comply with this circular.

According to the Commission does the Italian circular comply with the European Charter of Fundamental Rights standards of necessity, proportionality and right to dignity (Art.1)?

Should Italian authorities be reminded that according to
– Art.8 of Directive 2008/115/EC coercive measures must “be used as a last resort”, be proportionate and “not exceed reasonable force”,
– Art.8 of Council Regulation 2725/2000 the collection of fingerprints shall be in accordance with the safeguards laid down in the ECHR and the UN Convention on the Rights of the Child?

Will the Commission initiate infringement proceedings and in any case invite Italy to urgently modify the circular – or any other systemic violation promoted by the Italian state towards migrants?

Signatures/Firme

Barbara Spinelli, Lista Tsipras, GUE/NGL
Gabriele Zimmer, Die Linke, GUE/NGL
Iosu Juaristi Abaunz, EH Bildu, GUE/NGL
Javier Couso Permuy, Izquierda Unida, GUE/NGL
Sabine Lösing, Die Linke, GUE/NGL
Martina Anderson, Sinn Fein, GUE/NGL
Marina Albiol Guzmán, Izquierda Unida, GUE/NGL
Merja Kyllönen, Vasemmistoliitto, GUE/NGL
Lola Sánchez Caldentey, Podemos, GUE/NGL
Georgios Katrougkalos, Coalition of the Radical Left, GUE/NGL
Helmut Scholz, Die Linke, GUE/NGL
Malin Björk, Vänsterpartiet, GUE/NGL
Lidia Senra Rodríguez, Alternativa galega de esquerda en Europa, GUE/NGL
Teresa Rodriguez-Rubio, Podemos, GUE/NGL
Neoklis Sylikiotis, Progressive Party of Working People – Left – New Forces, GUE/NGL
Patrick Le Hyaric, Front de Gauche, GUE/NGL
Eleonora Forenza, Lista Tsipras-L’Altra Europa, GUE/NGL
Marisa Matias, Bloco de Esquerda, GUE/NGL
Tania González Peñas, Podemos, GUE/NGL
Paloma López Bermejo, Izquierda Unida, GUE/NGL
Pablo Echenique, Podemos, GUE/NGL
Pablo Iglesias, Podemos, GUE/NGL
Fabio De Masi, Die Linke, GUE/NGL
Cornelia Ernst, Die Linke, GUE/NGL
Curzio Maltese, Lista Tsipras-L’Altra Europa, GUE/NGL
Younous Omarjee, L’union pour les Outremer, GUE/NGL
Marie-Christine Vergiat, Front de Gauche, GUE/NGL
Ángela Vallina, Izquierda Unida, GUE/NGL
Anja Hazekamp, Partij voor de Dieren, GUE/NGL
Laura Ferrara, Movimento 5 Stelle, EFDD
Cécile Kashetu Kyenge, Partito Democratico, S&D
Elly Schlein, Partito Democratico, S&D
Cécile Kashetu Kyenge, Partito Democratico, S&D
Elly Schlein, Partito Democratico, S&D


Interrogazione scritta Conformità al diritto dell’Unione e al rispetto dei diritti fondamentali di una circolare italiana e dei suoi allegati sul rilevamento delle impronte digitali dei migranti irregolari, registrata il 27 novembre

Sullo stesso tema:
Circolare del Viminale e maltrattamenti a danno di migranti: richiesta alla Commissione di attivare procedure di infrazione
Depositata interrogazione scritta alla Commissione

Rassegna stampa:

Identificazioni e violenze, richiesto l’avvio di una procedura d’infrazione contro l’Italia
Immigrazione: eurodeputati contro violenze in Italia
Immigrazione: Spinelli (Gue) chiede infrazione contro Italia
Immigrati, alleanza, Pd-M5S-Lista Tsipras per chiedere procedura d’infrazione contro l’Italia
«Violenze ingiustificate sugli stranieri»: 32 parlamentari Ue contro l’Italia
La politica migratoria europea viola los Derechos Humanos