Due domande al ministro Pier Carlo Padoan

Strasburgo, 12 gennaio 2015. Riunione straordinaria della Commissione per i problemi economici e monetari. Intervento di Barbara Spinelli durante il dialogo economico e lo scambio di opinioni con Pier Carlo Padoan, ex Presidente ECOFIN e ministro italiano dell’Economia e delle Finanze

Barbara Spinelli
Ho due domande, una sull’Europa e una sull’Italia.
La domanda sull’Europa. Fra poche settimane la Grecia voterà, e se vincerà Syriza l’Unione si troverà alle prese con una domanda di rivoluzionamento dell’austerità. Verranno chiesti: una parziale europeizzazione del debito, una Conferenza europea simile a quella che condonò i debiti di guerra tedeschi nel ’53, e un New Deal che faccia molto più del piano Juncker: non una ventina di miliardi sottratti a altre destinazioni che dovrebbero generare 300 miliardi di spese in tre anni – con un’inverosimile effetto moltiplicatore di 1 a 15 – ma massicci investimenti pubblici finanziati dalla Banca europea per gli investimenti e dal Fondo europeo per gli investimenti, tramite emissione di eurobond, e acquisto simultaneo da parte della BCE di titoli pubblici con denaro di nuova emissione.

La domanda sull’Italia. Non mi soffermo qui sulla battaglia condotta durante la presidenza italiana per ottenere più flessibilità nel rispetto dei parametri economici Battaglia che considero solo performativa, al momento: basta dire la parola flessibilità, e ci si illude che la flessibilità automaticamente esista. Mi soffermo sulle recenti misure di politica economica del suo governo, e più in particolare sull’indulgenza mostrata verso corruzione e evasione, nonostante le ottime misure europee adottate durante il semestre di presidenza, e da lei elencate. Non elenco qui tutti gli articoli dell’ultima legge di bilancio che depenalizzano i reati fiscali. Ricordo solo alcuni calcoli che sono stati fatti: ogni anno la corruzione comporta in Italia una riduzione dello 0,14 per cento del pil. E dico che delle norme sull’evasione connesse alla legge di bilancio lei è responsabile. Anche di quella che avvantaggia condannati di frode fiscale come Silvio Berlusconi e che è stata per il momento rinviata. Lo è in ambedue i casi, per quanto concerne la frode fiscale: sia che lei fosse d’accordo con queste norme, sia che non ne sapesse nulla (ipotesi ancora più grave).
Quel che le voglio chiedere è cosa pensa dei gesti verbali italiani sulla flessibilità, oltre che del permissivismo su corruzione ed evasione. E per quanto riguarda l’Europa, vorrei avere una sua precisa reazione alle proposte che Tsipras ha dichiarato di voler avanzare qualora andasse al governo. Grazie, ministro.

Risposte di Pier Carlo Padoan
Grazie per le sue domande. Innanzitutto, per quanto riguarda la proposta che verrà presentata dal prossimo Governo greco voglio dire che aspetto di vedere queste proposte. Quando ci sarà un nuovo Governo greco che verrà eletto tramite le elezioni e che avrà un voto di fiducia al Parlamento, in quel caso come ministro delle Finanze di un Paese membro dell’Unione Europea sarò ben pronto a prendere in considerazione queste domande. Lei mi chiede un commento su un qualcosa che non esiste ancora, quindi è impossibile per me dare una risposta qui e ora.

Per quanto riguarda i commenti che lei ha fatto sulla situazione italiana, ci tengo a dire qualcosa per dare un punto di vista preciso su quanto sta avvenendo, voglio dire di fronte a questa Commissione. La legge di stabilità cui ha fatto riferimento come “la finanziaria” non contiene delle norme su questioni giuridiche sull’evasione fiscale. Quello cui lei fa riferimento è la discussione in atto all’interno della cosiddetta delega fiscale che è stata approvata dal Parlamento nel marzo del 2014 e che dà al Governo la possibilità di sviluppare delle misure delegate per rivedere tutto il funzionamento dell’amministrazione fiscale del Paese, compresi anche i modi per combattere l’evasione fiscale, per eliminare le incertezze circa le leggi fiscali. Questa parte è stata oggetto di discussione da parte del Governo il 24 dicembre, e alcune delle misure che sono state oggetto di discussione da parte del Governo sono state sospese per la trasmissione al Parlamento perché il Governo ha ritenuto che ci fossero appunto dei difetti tecnici in queste misure, e mi ritengo responsabile di questi difetti tecnici. Il tutto verrà corretto e il tutto verrà riconsiderato dal Governo e se il Governo le approverà verranno inviate al Parlamento. Quindi non faccio un commento su queste presupposizioni, sulla agevolazione per alcune persone singole, semplicemente respingo quanto è stato detto. Grazie.


Rassegna stampa su questo tema:

Padoan: “Ue, positivo bilancio presidenza Italia. La recessione finirà nel 2015”
«Deflazione vicina, confido nella Bce»
Fisco: Padoan, respingo l’accusa di voler favorire singoli individui
Barbara Spinelli e il ministro Padoan: denunce e domande precise, nessuna risposta

Mediterraneo: fossa comune

di mercoledì, Dicembre 17, 2014 0 , , , Permalink

Agenzia stampa Fidest, 17 dicembre 2014

Nel suo intervento  alla plenaria di Strasburgo – sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 – Barbara Spinelli ha dichiarato:«Presidente, vorrei interpellarla anch’io su quanto ha detto venerdì sul voto in Grecia. Alludendo a Syriza, Lei ha denunciato quelli che chiama estremisti, esprimendo il suo desideratum: “Vorrei rivedere i volti noti: vertraute Gesichter”. Leggendo il suo programma, mi son detta che a redigerlo devono proprio esser stati questi volti noti. Sono i volti che hanno portato l’Europa a impoverirsi, disgregarsi. Sono i volti – ha continuato la deputata del GUE-Ngl – che hanno concepito uno dei capitoli più vuoti del Programma: quello sull’immigrazione, di cui mi occupo nella Commissione libertà pubbliche. Le migrazioni son viste con gli occhiali di ieri, quasi non vi foste accorti della loro metamorfosi. Oggi migrano soprattutto fuggitivi da guerre o disastri climatici. Oggi abbiamo un Mediterraneo trasformato in indecente fossa comune. Urge una revisione delle nostre regole d’asilo, a cominciare dal sempre più inefficace Dublino III. Urgono persone che pensino il nuovo, comprese le nuove colpe di cui l’Europa si sta macchiando. Pensa che i volti noti ci aiuteranno ad affrontare questa realtà?».

Fonte

I “volti noti” che Juncker vorrebbe alla guida della Grecia

Strasburgo, 16 dicembre 2014. Sessione plenaria del Parlamento europeo

Nel suo intervento di oggi alla plenaria di Strasburgo – sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 – Barbara Spinelli ha dichiarato:

«Presidente, vorrei interpellarla anch’io su quanto ha detto venerdì sul voto in Grecia. Alludendo a Syriza, Lei ha denunciato quelli che chiama estremisti, esprimendo il suo desideratum: “Vorrei rivedere i volti noti: vertraute Gesichter”. Leggendo il suo programma, mi son detta che a redigerlo devono proprio esser stati questi volti noti. Sono i volti che hanno portato l’Europa a impoverirsi, disgregarsi. Sono i volti – ha continuato la deputata del GUE-Ngl – che hanno concepito uno dei capitoli più vuoti del Programma: quello sull’immigrazione, di cui mi occupo nella Commissione libertà pubbliche. Le migrazioni son viste con gli occhiali di ieri, quasi non vi foste accorti della loro metamorfosi. Oggi migrano soprattutto fuggitivi da guerre o disastri climatici. Oggi abbiamo un Mediterraneo trasformato in indecente fossa comune. Urge una revisione delle nostre regole d’asilo, a cominciare dal sempre più inefficace Dublino III. Urgono persone che pensino il nuovo, comprese le nuove colpe di cui l’Europa si sta macchiando. Pensa che i volti noti ci aiuteranno ad affrontare questa realtà?»

Messaggio ai profughi siriani di piazza Syntagma

di domenica, Dicembre 14, 2014 0 , Permalink

Il 13 dicembre i profughi siriani di piazza Syntagma, ad Atene, hanno indetto una manifestazione chiedendo solidarietà a greci ed europei ed avanzando precise richieste.* Questo il messaggio di Barbara Spinelli all’Assemblea.

Da Barbara Spinelli all’Assemblea generale dei rifugiati siriani di piazza Syntagma

Cari amici di piazza Syntagma, in quanto membro del Parlamento europeo, intendo esprimere la più profonda e sincera solidarietà a tutti voi – rifugiati di guerra siriani, uomini, donne e bambini, crudelmente trattati da stranieri nella nostra crudele Unione europea –

in vista della grande manifestazione a cui oggi state dando vita, in piazza Syntagma, ad Atene.

Sappiamo che state occupando la piazza dal 19 novembre. Sappiamo che il prezzo che avete pagato per la vostra generosa protesta è stato altissimo, e che continuerà a esserlo. Sappiamo che protestate non solo per i vostri singoli casi, ma per tutti coloro che, come voi, fuggono da guerre che le potenze occidentali hanno spesso acuito, o dai crescenti disastri climatici da cui è martoriato il pianeta. Le condizioni in cui avete vissuto in questi giorni sono indegne e umilianti. Feriscono il concetto stesso di asilo e di accoglienza sul quale l’Unione europea pretende di essere edificata. Sappiamo che le vostre richieste sono legittime e incontrovertibili; che chiamano in causa l’Europa e l’idea stessa di civiltà europea. Siamo convinti che l’Europa abbia il dovere di rispondervi.

Oggi, sabato 13 dicembre, avete chiamato in piazza Syntagma greci ed europei, perché si uniscano a voi. Sarò idealmente presente, per sostenere la vostra lotta e le vostre richieste, fianco a fianco con i miei colleghi parlamentari di Syriza.

Vi auguro successo, nella speranza che la vostra battaglia possa aiutare la civiltà europea a mantenersi e sopravvivere. É il momento, per voi e per tutti noi.

Barbara Spinelli, membro italiano del Parlamento europeo (GUE-NGL)

 

From Barbara Spinelli to the general assembly of Syntagma Square Syrian refugees

Dear friends of Syntagma Square. As Italian Member of the European Parliament, I want to express my most profound and sincere solidarity with the general assembly You – Syrian war refugees: men, women and children, cruelly treated as aliens in our cruel European Union – are going to organise today at Syntagma Square in Athens.

We know you are demonstrating in Syntagma since November 19th. We know that the  price You paid for Your generous demonstration is extremely high, and will continue to be so; that You protest non only in Your name,  but in the name of all those who are escaping either conditions of war which the western powers often exasperate, or growing climate disasters in the planet. The condition in which You live in these days are shameful and humiliating. They hurt the very concept of asylum and human welcome, on which the European Union pretends to be built. We know that your  requests are legitimate and indisputable; that they challenge the idea of European civilisation itself. We are convinced the Europe owes You an answer.

Today, saturday the 13th of December, You called for a general assembly in Syntagma Square, summoning many Greeks and Europeans to participate. I will be ideally present , to support your struggle and Your requests, side by side with my parliamentary colleagues of Syriza. I wish You success, hoping that Your struggle will help European civilisation to maintain itself and survive. This is the right time for You, and for us.

Barbara Spinelli, italian Member of the European Parliament (GUE-NGL)


*COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA DEI RIFUGIATI SIRIANI DI PIAZZA SYNTAGMA

12 dicembre 14

Decision of the general assembly of Syntagma Square Syrian refugees

We, the Syrian refugees of war who remain at Syntagma Square since November 19 2014, want to communicate to Greek people and the rest of the world the decisions we made today.

a) During our struggle we managed to make clear to the whole world that our demands for human rights as refugees (housing, feeding, job opportunities, health), plus free movement to other European countries are fair and state officials need to fulfill them for all Syrian refugees.

b) We understand that Greek government, does not want to ask from European Union to accept us legally to other European countries in order to apply for asylum there. They do not intend to do it according to European laws, and other European countries do not have the will to proceed towards this direction too.

c) So we decided to demand from the Greek government the following:
1) Asylum as war refugees here in Greece, covering 3 months travel documents to other European countries.
2) Fast procedure of applications: 100 people per day, instead of 10 per day that Greek officials suggest.
3) Proper housing and food for all of our people, starting from small children, invalid people, sick and old people.

d) We will remain at Syntagma Square until we take a positive answer from Greek government to all our demands, and until we are sure that the asylum procedure goes on for all of our people. We ask from Greek Government to answer officially in written replying to our demands.

e) We ask from the Greek people to support our fair struggle until the final victory. We thank for solidarity of all Greek people who helped us a lot from the first day of our struggle.

f) We call everybody to the demonstration that will take place on Saturday 13 November, 2.30 p.m. at Syntagma square.

Syrian refugees of Syntagma square

Lettera aperta a Dimitris Avramopoulos sulla questione dei profughi siriani

syrians_syntagma

Su iniziativa degli eurodeputati greci Kostadinka Kuneva e Kostas Chrysogonos (Syriza, GUE/NGL) è stata indirizzata a Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, una lettera aperta in cui si denuncia la situazione dei duecento profughi siriani in sciopero della fame da una decina di giorni davanti alla sede del Parlamento greco per ottenere il diritto di lasciare il paese legalmente, e, nell’attesa, di ricevere riparo, cibo e cure mediche nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sullo status dei Rifugiati. Queste persone sono state costrette a lasciare la Siria a causa della guerra civile che ha provocato più di 100.000 morti e ha costretto alla fuga quasi tre milioni di persone.
Il governo greco, per voce del suo ministro dell’Interno, ha informato i profughi siriani che in base al regolamento di Dublino possono sottoporre richiesta d’asilo esclusivamente alla Grecia, primo paese di accoglienza: non otterranno documenti di viaggio per raggiungere altri paesi dell’Unione Europea, e non sarà possibile garantire l’alloggio a tutti. Ai profughi è stato inoltre comunicato che la ricerca di un impiego in Grecia, con 1,24 milioni di disoccupati, sarebbe inutile. Il ministro si è rifiutato di prendere in considerazione le possibilità contemplate dalla Direttiva del Consiglio europeo 2001/55/EC del 20 luglio 2001 a proposito delle norme minime sulla concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e l’adozione di misure intese a garantire l’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono tali persone e subiscono le conseguenze dell’accoglienza delle stesse. Si chiede pertanto al ministro di attivare la Direttiva, consentendo ai profughi siriani di chiedere asilo ai paesi in cui spesso si trovano altri membri delle loro famiglie, favorendo una distribuzione equilibrata dei profughi siriani nei vari paesi europei e permettendo all’Unione Europea di mostrarsi responsabile e solidale nei confronti di coloro che cercano riparo da una guerra.

Aggiornamento, venerdì 5 dicembre: è stata data notizia della morte di due profughi siriani di piazza Syntagma.

By this letter, we would like bring to your attention a case that you might already be aware of. For the last twelve days, a group of about two hundred Syrian refugees, among which women with their children, elderly and injured, are staging a protest in Syntagma Square in Athens, just across the Greek Parliament. For almost ten days now, most of them are on hunger strike. Until this very moment, seventeen hunger strikers have shown signs of exhaustion (faints) and were sent for hospitalization.

Syrian refugees are requesting for travel documents that would enable them to travel safely and with dignity to other European countries. But until this request succeeds, they are seeking for shelter, food, medical care and social protection, fundamental rights foreseen and protected in the UN Convention Relating to the Status of Refugees, as well as in the European legislation. These people have been forced to leave Syria due to the civil war which has been going on for over three years, costing the lives of over 100,000 people and forcing almost three million people to flee the country and become refugees. Those people took a huge risk, crossing Turkey and reaching on a boat to Greece, a country serving as a transit point for their final destinations, which are other countries of EU. Their desire is to reunite with members of their families, who have managed to reach safer destinations which have the structure to receive the refugees and asylum seekers.

In a resolution drafted by the Syrians refugees themselves, who are located in Syntagma Square since November 19th, it is emphatically stated the following: “We are here to demand the only solution that can exist for us and for our families: the right to continue our journey in order to be able to set up a new life in a new place, in another corner of the world, with safety, freedom and dignity for us and for our children. We ask the European countries to take their share of responsibility for the suffering of the Syrian people and to welcome the war refugees into their territory. We ask the Greek Government to initiate the procedures that would enable us to continue our journey. ”

The Greek Government, through its Ministry of Interior, informed Syrian refugees that their only option is to submit an asylum request to Greece, as foreseen in Dublin Regulations which obliges the asylum seekers to submit their application to the country of first reception. They were warned that no travel document can be given to them in order to travel to other EU countries and that housing for everyone cannot be ensured. Additionally, they notified them that searching for employment in Greece, where there are 1.24 million unemployed, would be futile. The Minister refuses to acknowledge and use the possibilities provided in the Council Directive 2001/55/EC of 20 July 2001 on minimum standards for giving temporary protection in the event of a mass influx of displaced persons and on measures promoting a balance of efforts between Member States in receiving such persons and bearing the consequences thereof, ratified by Presidential Decree 80/2006, which could come into force, if Greece requested the Commission to submit a proposal to the Council.

The influx of Syrian refugees in Greece illustrates the pressure created to EU countries which form part of its external borders. This situation leads both the EU as a whole and its Member States separately, to violate the responsibilities they have assumed by signing and ratifying human rights treaties, especially those that have been set for the protection of refugees.

During your hearing at the European Parliament you set as priority “to respond in effective way to migratory pressures at our borders and to ensure the full respect of human rights”. You further acknowledged that “as long as the humanitarian crisis is on-going due to the Syrian civil war, the Iraq crisis and the general instability in our area, we will continue to see a large number of people from various parts of the world to seek international protection.  You also committed yourself to properly implement the Common European Asylum System.

This is the time where you can take the first step and effectively realize some of your commitments. We urge you to take initiative in addressing the situation of the Syrian refugees in Greece, in cooperation with European and Greek authorities. It is well known that Greece cannot respond alone to the massive influx of refugees or provide them with adequate or even decent means of living, a flagrant example of that is the situation with the rest of the hundreds of Syrian refugees saved from drowning a few days ago in the South of Crete. By activating Directive 2001/55/EC, you will give the Syrian refugees the opportunity to seek asylum in countries that they really want to reside with other members of their families. Also, you will allow a balanced distribution of Syrian refugees in the different EU countries and, mostly, you will allow EU to show true solidarity to these people who have escaped war.

We are also expressing our serious concerns on possible massive police operations against them and we are looking forward to see your immediate initiatives and actions, before the Syrians hunger strikers suffer in Greece what they escaped from Syria of horror and of war.

Emergenza profughi in Grecia: Spinelli chiede soluzione politica

Nel pomeriggio del 3 dicembre, il greco Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, ha incontrato la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari Interni del Parlamento europeo.

L’onorevole Barbara Spinelli (GUE-Ngl), membro della Commissione – dopo aver letto e appoggiato la lettera scritta dagli eurodeputati greci Kostadinka Kuneva e Kostas Chrysogonos – ha chiesto al Commissario Avramopoulos spiegazioni e soluzioni politiche riguardo alla situazione che ha portato duecento profughi siriani approdati in Grecia a iniziare uno sciopero della fame che prosegue a oltranza, in piazza Syntagma, davanti alla sede del Parlamento.

Domanda di Barbara Spinelli:

“Buon giorno, commissario Avramopoulos. Visto che nell’audizione che ebbe in questa commissione parlamentare il 30 settembre Lei auspicò una comune politica dell’asilo, vorrei richiamare la sua attenzione su quello che sta succedendo in queste ore ad Atene. Da più di una settimana, duecento siriani sono in sciopero della fame a Piazza Syntagma. Ci sono bambini; ci sono già molte persone che sono state portate in ospedale. La situazione è perversa: perché vogliono andare in un paese terzo, ma sono bloccati nel paese di arrivo per via del regolamento di Dublino (che obbliga il migrante a chiedere asilo nel primo paese dell’Unione dove giunge nella sua fuga, ndr). Allo stesso tempo, il governo greco fa loro sapere che non può garantire né il rifugio, non possedendo strutture adeguate, né il lavoro. È così che si creano zone di non diritto, e si moltiplicano nell’Unione paesi non sicuri dal punto di vista del rispetto dei diritti fondamentali europei. La collega Laura Ferrara (eurodeputata del M5S) ha citato l’Italia, e infatti c’è anche l’Italia come paese che secondo la Corte dei diritti dell’uomo a Strasburgo non è in grado di assicurare condizioni civili di accoglienza (sentenza Tarakkhel del 4-11-2014, ndr).

Quello che le voglio chiedere è cosa intende fare, nell’immediato, per venire incontro alla situazione drammatica in Grecia. E se non sia il caso di accertare l’esistenza di un “afflusso massiccio” di rifugiati. L’afflusso massiccio prevede infatti l’attuazione della Direttiva del 2001 (grazie alla quale la Commissione impone la concessione della protezione temporanea e la solidarietà tra Stati membri negli sforzi di accoglienza, ndr). Le chiedo infine se non pensa sia il caso di rivedere il Regolamento Dublino III, proprio perché generatore di questa situazione perversa, nella quale il fuggitivo si trova incastrato tra il Paese dove non può andare e quello di accoglienza dove non può restare”.

Risposta del Commissario Avramopoulos:

“(Sono al corrente di) ciò che succede in piazza Syntagma. Sono in contatto con le autorità greche, ne sono informato e so qual è la situazione. Questo gruppo di profughi siriani ha ricevuto da parte dell’autorità greca la proposta di dar loro l’asilo, per motivi ovvi. Però c’è un vuoto. E tuttavia le autorità greche hanno dato l’assistenza necessaria a questi profughi siriani in piazza Syntagma. Come Lei stessa ha detto, sono stati portati in ospedale.

Lunedì andrò a Ginevra, dove si svolgerà una grande conferenza dedicata proprio ai profughi siriani. Il flusso migratorio continua ad aumentare, perché le pressioni esercitate su questa popolazione sono particolarmente forti. Si tratta di cose che non valgono solo per la Grecia, ma anche per altri paesi. La decisione di chi chiede asilo è assolutamente personale, quindi non ci sonopossibilità legali, per uno Stato membro, di convincere i singoli a fare domanda, anche se le esigenze di protezione di quelle persone sono quelle che sono. Vorrei però ricordare che gli Stati membri hanno sì l’obbligo giuridico di tutelare le persone, ma anche quello di procedere alla registrazione delle impronte digitali: cosa che le persone in fuga non accettano. Anche in altri paesi è così. Per quanto riguarda i siriani, c’è un consenso fra gli Stati membri sul fatto che non è possibile un rimpatrio, vista la situazione in Siria, e questo indipendentemente dalla natura del soggiorno di questi siriani negli Stati membri.

Non parlo come greco, ma so della situazione perché ne sono informato: già dal 2010 le autorità greche stanno attuando un programma di asilo per i siriani, e le carenze che furono notate allora sono state affrontate, come già detto.

Noi, come Commissione, abbiamo (assunto) un’iniziativa: ne discuterò con i colleghi nella Commissione, ma poi sarà un tema di discussione internazionale a Ginevra”.

Controreplica di Barbara Spinelli:

“Commissario, ma di quale assistenza sta parlando, a Piazza Syntagma? Ai fuggitivi non è stato dato cibo, né acqua. Sono stati portati all’ospedale, è vero, ma non mi dica che è questa l’assistenza!”

Why is Europe not “coming together” in response to the Euro Crisis?

di Yanis Varoufakis, 29 agosto 2014

Fonte: http://yanisvaroufakis.eu/2014/08/29/why-is-europe-not-coming-together-in-response-to-the-euro-crisis/


In this article I ask a question on everyone’s lips: Almost everyone agrees that the Eurozone was a one-legged giant; a monetary union lacking a political ‘leg’ to stabilise it. If so, why has the Euro Crisis (which surely strengthened that view on the back of its ferocity and durability) not strengthen the hand of the federalists? Of those who were, supposedly, waiting to pounce upon any opportunity to create a United States of Europe? (This article was compiled from extracts of a keynote speech I have on 25th August 2014 at the University of Tampere, Finland, in the context of a conference entitled Power, Knowledge and Society.)

 

«Monetary Union is an attempt to usher in Federation through the back door.»
Margaret Thatcher, 1990

We now know that Mrs Thatcher was wrong. The Euro Crisis, that broke out in th aftermath of the 2008 global financial implosion, was a splendid opportunity for federalists in Berlin, Brussels and Paris to push for the federal moves that they, purportedly, always planned to make on the back on the common currency.

Just look at the so-called Banking Union that the EU has agreed. The unification of banking sectors across the Eurozone, which was and is absolutely essential for the survival of the Eurozone, was recently proclaimed in name to be denied in practice.

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Con Tsipras contro l’Europa dell’austerità

Intervista di Argiris Panagopoulos, da www.avgi.gr, 22 dicembre 2013

L’Europa dà l’impressione negli ultimi anni e soprattutto dopo l’inizio della crisi di essersi allontanata dai suoi cittadini.
Si è molto allontanata fino a quasi spezzare la corda tra le istituzioni europee e la cittadinanza. Ci sono due responsabili: le Istituzioni europee e gli Stati membri.
Se le Istituzioni europee hanno la responsabilità di non pensare alla crisi in maniera solidale, la responsabilità maggiore spetta agli Stati membri perché nel Trattato di Lisbona e nell’Unione, così com’è oggi, il potere degli Stati nazionali è preponderante. Perché ora gli stati contano di più, in particolare per il meccanismo del voto all’unanimità. E il più forte vince sul più debole, perché può mettere un veto contro i paesi più piccoli.

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